Il 3 marzo è la Giornata delle ferrovie dimenticate: domenica si terranno oltre 50 eventi in tutta italia, con visite guidate tanto su convogli d’epoca quando in bicicletta e a piedi. Un’occasione che unisce le tre modalità di trasporto maggiormente sostenibili in un’iniziativa alla riscoperta del paesaggio italiano.
Per chi volesse passare una domenica fuori dal comune domani, domenica 3 marzo, è la Giornata delle ferrovie dimenticate. L’associazione CoMoDo (Confederazione per la mobilità dolce) organizza un gran numero di eventi che invitano i cittadini a ripercorrere le tante tratte ferroviarie dismesse (ben 6400 km complessivi) a bordo di vagoni d’epoca, in bicicletta o anche e semplicemente a piedi. CoMoDo raccoglie la collaborazione di numerosissime piccole e micro associazioni dislocate nel territorio italiano, nonché la collaborazione di svariate grandi associazioni green, dal Wwf a Legambiente passando per il Touring Club Italiano. L’iniziativa ha conosciuto uno straordinario successo l’anno scorso (si stimano circa 25 mila persone coinvolte) e si prevede un nuovo boom anche quest’anno. Ma quali sono queste vecchie e affascinanti tratte ferroviarie che i cittadini possono ripercorrere? Alcune delle principali sono la Viterbo-Orte che segue un pezzo di via Francigena, la Spoleto-Norcia in Umbria, la Pisa-Marina di Pisa-Tirrenia, la via dello zolfo da Piazza Armerina a Dittaino in Sicilia, la Sanremo-Ospedaletti, la splendida Arezzo-Gragnone, e poi ancora la Voghera-Varzi, la Grandate-Malnate in Lombardia e la Lucca-Pontedera in Toscana, nonché la Sulmona-Carpinone-Isernia.
Per tutti coloro che vogliono scoprire, rispetto alla tratta più vicina o comunque preferita, quali saranno nello specifico gli eventi organizzati (biciclettate, passeggiate di gruppo, corse in vagoni d’altri tempi), non possiamo che consigliare di consultare il programma completo dell’iniziativa sul sito ufficiale della Giornata delle ferrovie dimenticate. Un’occasione unica per esplorare il paesaggio e riflettere tanto sul patrimonio naturale tanto sulla straordinaria capillarità del nostro sistema di rotaie, che in un modo o nell’altro, ci piacerebbe vedere maggiormente utilizzato.
Photo credits | pizzodisevo su Flickr