Muore l’orso M13, ucciso in Svizzera perché pericoloso

di Redazione 90 views0

 Muore l’orso M13, ormai diventato una stella del web, ucciso in Svizzera dalle autorità perché troppo pericoloso, una minaccia per i cittadini del Cantone dei Grigioni. Ma il WWF non ci sta e dichiara la sua uccisione inammissibile.

L’orso M13 è morto, ucciso in Svizzera poiché giudicato troppo pericoloso. Ma il WWF si arrabbia. In una comunicazione l’associazione ha infatti risposto alla decisione delle autorità svizzere sottolineando come

M13, si legge nel comunicato, non era un orso problematico, nei mesi scorsi ha solamente mostrato un atteggiamento confidente che non giustifica minimamente l’applicazione della norma, prevista dal Piano di azione svizzero, dietro cui si nascondono le autorità elvetiche. Così si rischia di spazzare via in pochi anni gli sforzi di conservazione messi in piedi dall’Unione Europea e dagli enti italiani per mantenere nelle nostre Alpi un gioiello prezioso come l’orso.

Naturalmente per l’orso M13 la notizia ha avuto risonanza, ma la questione è di ordine più generale. Si parla infatti di criteri di gestione delle popolazioni di orsi, e, allargando ancora lo sguardo, di criteri di gestione della fauna della zona alpina. Difatti Massimiliano Rocco, il responsabile di Specie, Traffic e Foreste del WWF ha chiesto una protesta formale dell’Italia nei confronti della Svizzera in quanto temporanea nazione alla presidenza della Convenzione delle Alpi.

E naturalmente, accanto alle proteste di ambientalisti e animalisti e alla volontà di maggior collaborazione nelle decisioni che riguardano la salvaguardia della fauna alpina, si pongono le recriminazioni dei tanti che seguivano la vicenda dell’orso M13, cui è tra l’altro dedicata una popolare pagina Facebook, che ora riporta centinaia di messaggi di protesta e una cover insanguinata. In molti avevano preso M13 a simbolo della vita selvatica da rispettare, della vita degli animali che nonostante l’uomo continuavano a sopravvivere. I motivi della grande delusione sono quindi chiari.

Photo credits | graphia su Flickr

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