I falsi giornali di Greenpeace hanno invaso ieri Roma e l’iniziativa dell’associazione ha ottenuto una vasta risonanza. Cosa c’era su quei finti giornali gratuiti? Notizie che ci piacerebbe leggere, e che ci piacerebbe tutti potessero leggere.
I falsi giornali distribuiti gratuitamente a Roma dietro iniziativa di Greenpeace hanno ottenuto larga eco. Le stazioni ferroviarie e le più grandi stazioni della metro della capitale si sono riempite di giornali assai fuori dal comune. E per i tantissimi che non erano a conoscenza dell’iniziativa la sorpresa è stata grande: i leader politici, si leggeva nel giornale, cambiano improvvisamente faccia. Cambiano i programmi, abbandonando le fonti fossili e le trivellazioni in Italia, puntando sulla green economy e le nuove energie, mentre dalla Cina, primo consumatore al mondo di carbone, giunge l’incredibile notizia dell’abbandono delle fonti non rinnovabili.
Gli Stati Uniti passano ai fatti contro il riscaldamento globale, viene istituito un Tribunale Internazionale per l’Ambiente mentre davanti a Taranto sorge n mega parco eolico. Solo sogno a occhi aperti? No, niente affatto. Greenpeace per rendere più incisivi i suoi giornali ha infatti intercalato a notizie fittizie dati veri: dati sulla mortalità causata dal carbone, dati sui possibili vantaggi per lo stop alle importazioni di fonti fossili, dati sull’occupazione possibile sulla strada della green economy. E non solo, naturalmente. Il responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, Andrea Boraschi, ha dichiarato:
Ecco cosa vorremmo leggere sui giornali. Ancor più vorremmo denunciare come i temi ambientali siano completamente assenti dalla campagna elettorale e poco trattati, in questo periodo, dai media.
Greenpeace lotta quindi non solo per sensibilizzare la popolazione ma anche per riuscire effettivamente a raggiungerla. E le notizie fittizie possono essere considerate fantasiose (purtroppo) ma non c’è dubbio che sono notizie che anche noi vorremmo leggere sui giornali. Propositi di cambiamento che per nulla, male o comunque poco sembrano interessare i nostri politici alle prese con le elezioni del 2013.
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