Si è ufficialmente aperta la stagione della caccia alle balene in Giappone e si prevede che quest’anno i cacciatori saranno ancora più spietati che in passato, visti gli incassi che la carne succulenta dei cetacei consente loro di fare, ma c’è in ballo anche la presenza degli eco-pirati.
Intenzionati a prendere seri provvedimenti per fermare questa barbarie nei confronti delle balene, gli eco-pirati hanno deciso di attaccare i cacciatori con la Sea Shepherd, come ha annunciato il loro comandante Paul Watson (nella foto in alto), con tanto di richiesta di aiuto al Governo Australiano:
Sarebbe un gesto di responsabilità mandare una nave per sorvegliare sulla situazione e mantenere la pace. I giapponesi sono sempre più disperati. Hanno perso una quantità enorme di denaro. Credo che quest’anno saranno piu’ aggressivi che mai.
L’obiettivo dei cacciatori è quello di catturare almeno mille cetacei, e tra questi rientrano almeno 900 balenottere antartiche. La mobilitazione degli animalisti è stata a livello internazionale, ma i giapponesi hanno trovato una giustificazione che suona poco credibile ma che consente loro di muoversi in libertà: le balene sarebbero indispensabili per la ricerca scientifica. E se da una parte è vero che gli esemplari vengono studiati anche nei laboratori, è risaputo che la balena è un piatto molto amato dal popolo nipponico.
I cacciatori giapponesi sono diretti verso l’Antartico, ad attenderli ci sono gli eco-pirati, che faranno di tutto per contrastare i loro obiettivi. Non è da escludere il rischio di collisioni, che potrebbe danneggiare ulteriormente l’ambiente con eventuali perdite inquinanti. Nel frattempo Watson della Sea Shepherd è ricercato dall’Interpol su richiesta del Governo Giapponese a causa di alcuni eventi accaduti due anni fa. L’accusa è di danni alla flotta giapponese ed ostruzione di attività commerciale, ma i suoi guai arrivano fino in Costa Rica, a causa di un incidente avvenuto durante la caccia agli squali. Non si può dire che Watson e l’associazione di cui fa parte non si siano impegnati concretamente, sono riusciti a bloccare la caccia alle balene quando già erano stati uccisi 172 esemplari, la scorsa estate. Un obiettivo che ha mandato su tutte le furie i giapponesi, determinati a raggiungere e superare, possibilmente, la soglia dei mille esemplari.
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