E’ un dato che lascia a bocca aperta, il Piemonte raccoglie il 96% dei rifiuti radioattivi italiani e non solo, perché arrivano anche quelli canadesi e olandesi, il territorio è seriamente a rischio e la segnalazione è arrivata da Pro Natura, che ha lanciato la denuncia dalla sede di Torino.
Secondo l’Annuario dei dati ambientali dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), solo la Regione Piemonte ospita il 96% dei rifiuti radioattivi italiani, ma la situazione si fa più allarmante perché i depositi nucleari sono aumentati e ce ne sono cinque nuovi, con l’aggiunta del trasporto dei materiali verso la Francia, che ha destato già molte polemiche in Val di Susa.
Come se non bastasse, arrivano rifiuti anche dal Canada e dall’Olanda, come avviene a Saluggia, in provincia di Vercelli. Il Piemonte, quindi, si piazza al primo posto come la regione maggiormente a rischio irradiazione, un triste primato per il quale dovrebbero essere presi rapidamente dei provvedimenti. A lanciare l’allarme è stata proprio la sezione piemontese di Pro Natura:
Ce n’è quanto basta per lanciare un forte grido d’allarme. Formalmente si tratta di depositi temporanei, ma siccome del Deposito Nazionale definitivo, che per legge doveva essere costruito entro il 31 dicembre 2008, non c’è alcuna traccia, è facile pensare che questi numerosi depositi saranno destinati ad ospitare i materiali radioattivi chissà per quanto tempo.
A questo si aggiunge il fatto che i siti piemontesi non sarebbero idonei a questa funzione e già lo scorso anno la Regione non aveva diffuso il piano d’emergenza in caso di incidente radioattivo, andando contro legge. Saluggia accoglie le lamine di Petten dall’Olanda e gli scarti radioattivi della centrale nucleare canadese di Pickering. Ma Lamberto Matteucci, responsabile del servizio controllo attività nucleari dell’Ispra, ci tiene a rassicurare:
La presenza dei rifiuti radioattivi non comporta un’assenza di sicurezza nella gestione degli stessi, anche se indubbiamente ci sono molte cose da fare in termini di un loro condizionamento, trattamento e stoccaggio.
Photo Credits | Thinkstock