Alla base dei disastri provocati dall’uragano Sandy c’è il cambiamento climatico, fenomeno accelerato nel corso degli ultimi anni, che adesso desta molta preoccupazione nella comunità scientifica e non solo. E’ Greenpeace a lanciare l’allarme, la minaccia non è solo per gli Stati Uniti, il mondo intero deve preoccuparsene.
Negli ultimi trent’anni la situazione climatica è decisamente cambiata e dal 1980 la frequenza di inondazioni gravi è triplicata, mentre quella delle tempeste è duplicata. Tutto ciò dipende dal nostro modo di produrre e consumare energia. Lo scorso anno negli USA si era abbattuto l’uragano Irene, ma quest’anno l’uragano Sandy, detto anche Frankenstorm, è stato ancora più preoccupante. La temperatura dell’oceano Atlantico fino ad ottobre è stata più alta rispetto alla media, permettendo all’uragano di alimentarsi, diventando più potente; a questo si aggiunge un maggiore evaporazione dovuta al riscaldamento dei mari, che rende il fenomeno ancora più piovoso.
In un comunicato, Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, ha spiegato:
La nostra prima preoccupazione è per le vite che l’uragano Sandy sta mietendo e rischia ancora di mietere. Dobbiamo prepararci al fatto che eventi di questo genere, nel mondo, si andranno intensificando, divenendo sempre più violenti. Il cambiamento climatico è qui, ora: non possiamo più pensare si tratti “solo” di scioglimento dei ghiacci artici, o di qualche isola tropicale minacciata dall’innalzamento dei mari. Il cambiamento climatico è ovunque: la siccità di quest’estate è costata, in Italia, un miliardo di euro di soli danni all’agricoltura e tutti abbiamo ancora ben vivo l’impatto delle alluvioni dello scorso inverno. D’altra parte l’Italia rifiuta un ruolo di prima fila nella lotta ai cambiamenti climatici e progetta invece nuove centrali a carbone e perforazioni petrolifere off shore.
Il problema principale sono le emissioni di gas serra ed in particolare di CO2, derivato soprattutto dalla combustione di carbone e petrolio. C’è da considerare che attualmente in America, con il problema dell’uragano Sandy, si aggiunge il pericolo nucleare. Come già detto in precedenza, l’allarme è stato lanciato soprattutto per la centrale di Oyster Creek, adesso sommersa dalle piogge, che è la più vecchia del Paese ed ha la stessa struttura di quella di Fukushima.
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