In questi giorni si sta parlando di piano energia,
Il ministro Corrado Passera ha detto a questo proposito che ha l’obiettivo
di ridurre i costi energetici, ridurre la bolletta energetica, allineare i costi italiani soprattutto all’ingrosso rispetto ai prezzi europei.
Oltre a questo dovrebbe assicurarsi che l’Italia riesca a raggiungere e – sogno o son desto – forse pure a superare gli obiettivi ambientali che si é posta l’Europa intera. Si tratta dei 20-20-20, tre volte lo stesso numero per indicare una riduzione delle emissioni, un aumento dell’efficienza energetica e un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili in tutti e tre i casi pari al 20%.
L’idea di far ripartire un minimo di programmazione economica in campo energetico dopo 14 anni – l’ultima volta che ci fu un piano energia era il lontano 1998 è sicuramente buona. Ora però bisogna vedere cosa faranno in pratica il governo ed il ministro Corrado Passera negli ultimi mesi di lavoro.
Si potrebbe partire dalla proposta di Kite Gen per rilevare l’impianto di Portovesme dell’Alcoa. La produzione di alluminio richiede tantissima energia, e le aziende che producono questo materiale richiedono al paese che lo ospita di fornire loro energia a prezzi molto bassi e stabiliti nel tempo.
Questo non si fa gratis, perché, nel solo triennio 2006/2008, l’Alcoa ha ricevuto sovvenzioni per i due impianti italiani per 540 milioni di euro dal nostro governo. Se ci pensate bene quindi la proposta dell’italian Kite Gen sarebbe pure economica, perché richiederebbe allo stato “solo” una sessantina di milioni di euro, e ci sarebbero pure degli step che imporrebbero all’azienda nostrana di dimostrare che la Kite Gen può produrre energia elettrica a costi competitivi.
Un’ottima soluzione che potrebbe rappresentare una risposta a molti dei nostri problemi industriali – e molto meno devastante dal punto di vista ambientale delle pale eoliche abituali. E secondo la Kite Gen permetterebbe di produrre energia elettrica allo stesso costo dell’energia prodotta dai fossili.