Ilva di Taranto: altre situazioni analoghe mettono a rischio l’Italia

di Redazione 53 views0

Dopo il caso dell’Ilva, si è capito che in Italia ci sono molte altre situazioni simili, ma anche peggiori, che compromettono la salute dei cittadini, oltre che quella ambientale. L’Agenzia europea dell’ambiente ha condotto uno studio secondo il quale sono oltre cinquanta le aziende italiane da considerarsi pericolose.

L’Agenzia europea dell’ambiente è un organo dell’Unione Europea: operativa dal 1994, stila ogni anno la lista dei siti più pericolosi. Per quanto riguarda l’Italia, i numeri sono davvero molto alti e, soprattutto, preoccupanti. A destare maggiore preoccupazione sono soprattutto gli inceneritori, le raffinerie, le centrali termoelettriche, sparse per tutto il territorio della Penisola, in prevalenza al Nord, Lombardia in primis.

Sono almeno nove milioni gli italiani che vivono in zone fortemente inquinate e 1200 all’anno muoiono a causa dei veleni presenti nell’acqua, nell’aria e nei terreni, provenienti proprio dai siti industriali. Secondo la black list stilata dall’Agenzia europea dell’ambiente, l’Ilva di Taranto è uno dei casi meno gravi presenti in Italia, si trova infatti al 52esimo posto, tuttavia emette oltre cinquemila tonnellate di anidride carbonica in un anno. La cosa si fa preoccupante se si pensa che uno dei siti più pericolosi presenti in lista si trova sempre in Puglia e si tratta della centrale termoelettrica a carbone Federico II. E’ di proprietà dell’Enel e si trova a pochi chilometri da Brindisi, ma nessuno ne ha mai fatto cenno. Tra le altre industrie pericolose presenti in Italia, c’è senza alcun dubbio Porto Marghera, a Venezia, con diverse aziende che mettono a serio rischio la salute dei cittadini, oltre che ambientale, basti pensare al livello di inquinamento presente in Laguna. A Verona è allarme eternit, tra le regioni maggiormente a rischio ci sono la Liguria e la Sicilia, l’impatto ambientale delle emissioni viene troppo spesso trascurato, non ci sono proteste nè tantomeno inchieste, tutto tace da anni e, sebbene si parli sempre più di green economy, troppe realtà in Italia rimangono nocive senza che nessuno si mobiliti per cambiare le cose.

Photo Credits | Getty Images

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>