Un samaritano vuol salvare l’incenso a Hong Kong

di Redazione 67 views0

Sacrificato al dio cemento, vittima dell’abbattimento illegale, l’albero dell’incenso è minacciato di scomparsa a Hong Kong. Un solo uomo, l’erede della sola piantagione rimasta, ha deciso di salvare questa specie – che una volta era endemica nel paese – che una volta dava il suo nome a questa isola – il “porto dei profumi”.

Chan Koon-wing è ritornato dall’Irlanda del Nord quattro anni fa per resuscitare la piantagione di suo nonno a Shing Ping. La sua piantagione produce una specie endemica, l’aquilaria sinensis, che produce una secrezione: una resina aromatica che viene emessa quando viene aggredita, bruciata o infettata da qualche insetto o fungo.

Come tutti sanno, questo succo serve per confezionare olii, polveri o incensi. In Cina, la medicina tradizionale presta a quello che chiama con il nome di chen xiang, e che ha virtù terapeutiche nel trattamento dell’asma o di certi cancri.

Per questo la resina di buona qualità si vende al prezzo di 10.000 dollari di Hong Kong il grammo – ovvero circa mille euro per 1 gr di questa sostanza. Una somma che sicuramente incoraggia i tagliatori illegali a continuare nella loro opera di cancellazione dell’aquilaria.

Per questo l’albero, insieme allo squalo bianco ed agli orsi neri americani, figura tra le specie considerate a rischio d’estinzione dalla Cites. Il ministero dell’agricoltura del paese ha identificato le zone del paese in cui cresce ancora questa pianta, ma non ha fatto nulla affinché si misurasse il tasso di declino di questa specie.

Secondo un portavoce del ministro dell’agricoltura

si vede un aumento dei casi in cui un albero ad incendo maturo subisce dei danni.

Per questo il nostro eroe Chan Koon-wing, che finora è rimasto quasi da solo a lottare contro questa situazione, ha chiesto l’aiuto di altri silvicoltori.

Come ha raccontato

spero che sempre più persone si metteranno a piantare degli alberi a incenso, così Hong Kong potrà tornare ad essere il porto dei profumi.

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