Questa notizia piuttosto bizzarra mi è capitata tra le mani leggendo alcuni siti ecologisti francesi. Un farmacista di 55 anni – si chiama Didier Durand – delegato della fondazione Brigitte Bardot in questa isola dell’Oceano Indiano, è entrato in acqua in una zona infestata dagli squali insieme ad altri cinque coraggiosi – o forse faremmo meglio a dire temerari – di cui non conosciamo il nome, in un tratto di mare infestato dagli squali.
Per farvi un’idea del rischio squalo aggiungo che negli ultimi venti mesi, in questo tratto di mare, ci sono stati otto attacchi di squali ad essere umani – tutti a surfer -: tre sono stati uccisi e due amputati.
L’intento di questi animalisti un po’ folli è quello di far capire alla gente che gli squali attaccano quasi sempre i surfisti perché confondono le loro tavole con parti del corpo di tartaruga o otaria – due animali di cui vanno molto ghiotti. Quasi sempre dopo il cosiddetto morso d’esplorazione non toccano più il corpo degli umani attaccati, ma spesso questo basta per uccidere gli uomini attaccati.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, questo folle ambientalista di mezza età ha nuotato per quattro chilometri e mezzo equipaggiato di pinne e di una maschera una macchina our sensibiliser l’opinion, il a décidé de nager 4,6 km, équipé de palmes et d’un masque, dans la réserve marine entre les plages de Boucan Canot et de Roches, où des requins ont tué deux surfeurs l’an dernier. Il entend effectuer en deux heures et demie le parcours situé en pleine mer, derrière la barrière de corail, dans une eau profonde de 15 à 20 mètres.
Pour cet amoureux de la mer, les attaques contre les surfeurs en planche traduisent une “erreur de jugement” du requin qui les confond avec des tortues. “Il faut trouver une solution pour assurer leur sécurité”, dit-il. Mais celle-ci ne doit pas entraîner la remise en cause de la réserve marine ou l’élimination des requins.