Quando attaccano gli squali bianchi cercano di non lasciare scampo alla loro preda. Per questo spesso preferiscono agire di notte o anche al tramonto per poter meglio sorprendere le loro prede. Un loro morso ha una potenza spaventosa, visto che raggiunge la foza di 3 tonnellate al centimetro – solo per fare un paragone, il morso di uomo può raggiungere al massimo la forza di 200 chilogrammi al centimetro.
Gli squali attaccano chi fa del surf perché viste da sotto, le loro tavole possono assomigliare a pinne di tartaruga o di otaria. Spesso quando attaccano fanno quel che viene chiamato un morso d’esplorazione – che comunque può essere fatale per l’uomo. E molto spesso una volta che si sono resi conto che quello che hanno assaggiato non assomiglia a quello che mangiano abitualmente, se ne vanno. Raramente gli squali bianchi si accaniscono su una vittima umana.
Sembra che siano stati avvistati in Sud Africa degli esemplari di una lunghezza vicina ai dieci metri, e in Australia si parla di esemplari ancora più grandi. Tutte queste notizie sono da valutare on estrema cautela, perché possono essere effetto della suggestione o legati ad errori di stima.
Finora i due esemplari più grandi mai pescati – uno a Cuba e l’altro tra Malta e la Sicilia – avevano una lunghezza, secondo alcune fonti, di 7,2 e 7,14 metri, mentre per altri dell’esemplare pescato nei mari caraibici non ci sarebbero dati certi, mentre per l’esemplare di Malta si parla di una lunghezza reale di 5,6-5,7 metri.
La notizia, riportata nel guinness dei primati, che sia stato pescato uno squalo bianco di 11,3 metri è da ritenersi senza fondamento, così come l’affermazione che questo pesce possa raggiungere i dodici metri di lunghezza – le sue dimensioni sono tra i 4 ed i 6 metri per le due tonnellate di peso.
Le possibilità di farsi attaccare da uno squalo bianco sono minime. Ci sono meno di dieci attacchi mortali di squalo bianco all’anno nel mondo intero, insomma ci sono più possibilità di farsi pungere da un’ape che di farsi attaccare da uno squalo.