L’aereo solare sperimentale Solar Impulse è decollato venerdì scorso dall’aeroporto di Rabat in direzione di Madrid, prima di ritornare al suo punto di partenza, la Svizzera.
Pilotato da Bertrand Piccard, l’aereo sperimentale, che vola senza carburante, è decollato poco dopo le sei locali in direzione dell’aeroporto Barajas a
Madrid, dove è arrivato circa 18 ore dopo. Per percorrere i novecento chilometri che lo dividevano dal suo obiettivo ha volato alla velocità media di 60 chilometri all’ora, ad un’altitudine media di poco inferiore ai 5.000 metri.
Come abbiamo già scritto questo piccolo velicolo in fibra di carbone – che pesa come una piccola berlina – è mosso da quattro motori elettrici, di una potenza di dieci cavalli ciascuno. I motori sono alimentati da 12.000 cellule fotoelettriche che coprono le immense ali del velivolo.
Non si sa ancora la data precisa del suo ritorno in Svizzera. Il Solar Impulse era partito il 24 maggio da Payerne in Svizzera, ed era atterrato il 5 giugno a Rabat dopo uno scalo a Madrid, poi era arrivato il 22 giugno a Ouarzazate nel sud del Marocco – per arrivarci erano stati necessari due tentativi, visto che la prima volta il pilota era stato costretto a tornare indietro dai forti venti.
La scelta di questo scalo non è stata casuale: Ouarzazate è stata scelta per ospitare la più grande centrale solare del mondo, dotata di una potenza di 500 Mw – dovrebbe essere terminata entro il 2015.
Il reame marocchino ha più in generale l’obiettivo di arrivare a produrre nel medio termine qualcosa come 4.000 MW d’energie rinnovabili, il 50% dovrebbe venire da centrali fotovoltaiche ed il 50% da centrali eoliche.
Questo primo volo intercontinentale è considerato dai creatori di questo mezzo come una prova generale in vista dell’obiettivo più impegnativo: arrivare a compiere un giro del mondo tra due anni.
Il cammino è ancora lungo, ma è stata fatta tanta strada da quando nel 2010 venivano realizzati i primi voli di prova.