Spesso non ci preoccupiamo della provenienza di molti dei cibi che finiscono sulla nostra tavola, così non ci rendiamo conto che molti di essi possono contenere sostanze nocive a causa del terreno in cui crescono.
L’attenzione principale, infatti, va rivolta a frutta e ortaggi, tra l’utilizzo di pesticidi e il terreno inquinato, non sempre gli alimenti che reputiamo più sani per la nostra salute lo sono effettivamente.
Le mamme in particolare devono fare molta attenzione agli alimenti per bambini, preoccupandosi della loro provenienza, facendo in modo che siano tutti biologici e trattati adeguatamente, perché ovviamente i più piccoli hanno meno difese.
Tra i cibi più tossici c’è senz’altro il pomodoro, solitamente facile preda dei parassiti, nelle coltivazioni viene sottoposto a trattamenti con pesticidi che però assorbe con grande facilità. La buccia del pomodoro è talmente sottile che non può tenerlo “al riparo” dagli agenti inquinanti, così anche dopo averlo lavato, magari con dei prodotti appositi, non avremo di certo eliminato i pesticidi. Stesso discorso per i peperoni. Il pomodoro, inoltre, ha un alta concentrazione di nichel, che potrebbe infastidire chi soffre d’allergia nei confronti di questa sostanza.
Le verdure a foglia verde come gli spinaci, sono tra gli altri prodotti maggiormente a rischio, sempre per l’intenso utilizzo di pesticidi utilizzati nelle coltivazioni intensive. Sebbene ormai sia praticamente impossibile parlare di terreno non inquinato, di certo la strada migliore è quella bio. Anche le pesche sono sottoposte a trattamenti inquinanti; tra gli alimenti più nocivi ci sono le patate, che oltre ai pesticidi vengono trattate con i funghicidi ed in più assorbono tutte le sostanze presenti nel terreno, essendo tuberi, quindi se si trovano in un terreno inquinato, arriveranno sulla nostra tavola altrettanto inquinate.
In molti forse non ci fanno caso, ma nemmeno il caffè è da sottovalutare: la maggior parte di quello che beviamo proviene dall’estero, in Paesi in cui il personale che lavora alle coltivazioni è sfruttato e sottopagato e gli standard di sicurezza non sono esattamente come quelli vigenti nel nostro Paese.
Latte, latticini e uova potrebbero risultare inquinati a causa dei mangimi di cui si nutrono gli animali, talvolta imbottiti di antibiotici che ci danno assuefazione senza che ce ne rendiamo conto.
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