Le tigri della Birmania, vittime collaterali della guerra civile

di Redazione 126 views0

Nel 2010, la giunta oggi dissolta aveva esteso la riserva naturale creata per proteggere le tigri, che oggi raggiunge quasi i 22.000 chilometri quadrati – è grande praticamente quanto un paese come Israele – nella valle Hukaung. Oggi vivrebbero qui dalle 50 alle 70 tigri.

Peccato che i combattimenti tra l’esercito birmano e i ribelli appartenenti alla minoranza etnica kachin, oltre ad avere costretto a fuggire da queste zone decine di migliaia di persone, hanno ostacolato gli sforzi per impedire l’estinzione di questi felini molto ricercati dalla medicina tradizionale cinese.

La maggior parte dei combattimenti hanno avuto luogo più a est, vicino alla frontiera cinese, ma i ribelli dell’esercito per l’indipendenza Kachin controllano una parte della valle Hukaung, ricca in biodiversità e vietata agli stranieri.

E anche se l’esercito indipendentista ha sostenuto la creazione della riserva, la foresta resta molto pericolosa.

E’ molto difficile da pattugliare

spiega Robert Tizard, esperto a Rangoun dell’organizzazione di difesa dell’ambiente Wildlife Conservation Society, che forma le guardie forestali insieme al governo.

Il nostro personale porta delle mimetiche e ha degli equipaggiamenti simili a quelli dell’esercito o dei ribelli, allora se una delle nostre squadre incontra uno dei gruppi armati (…), i rischi di incidenti sarebbero abbastanza elevati.

Gli ecologisti stimano che la valle ha tutte le caratteristiche per accogliere un giorno centinaia di tigri. Ma le decine che restano oggi

sono in uno stato deplorevole

si rammarica Alan Rabinowitz, responsabile del gruppo Panthera che ha aiutato a creare la riserva.

La tigre ha sempre un valore e le popolazioni autoctone, i Lisu o i Kachin, sono implicate nel commercio con la Cina e hanno ucciso delle tigri.

Conclude poi un po’ sconsolato:

Non sono francamente convinto che possiamo salvare le tigri laggiù. Ci proveremo comunque.

Oggi restano circa tremila tigri al mondo, contro i 100.000 esemplari presenti cento anni fa. Una riduzione determinata dalla caccia illegale a questo felino e dalla distruzione del loro habitat. La valle Hukaung poi potrebbe anche servire da santuario per altri mammiferi in pericolo come la pantera nebulosa – o leopardo longibando – e l’elefante d’Asia.

Il personale della riserva, la polizia di protezione della tigre e la Wildlife Conservation Society lavorano insieme per limitare e prendere delle misure contro la caccia e le entrate nella zona

assicura il dipartimento di protezione della natura e della vita selvatica in una dichiarazione inviata all’AFP.

Impegnando dei locali come guardie, il governo spera di far prendere coscienza dell’importanza della protezione della tigre. Ma la sfida è complicata: un solo animale può valere decine di migliaia di dollari. E le loro possibilità di sopravvivenza non aumenteranno finché questa zona continuerà ad essere flagellata dalla guerra civile.

La valle Hukaung è

un habitat ideale per le tigri

nota Colin Poole, direttore della Wildlife Conservation Society in Asia, che sottolinea come questi grossi gatti hanno bisogno solo di nutrimento e di spazio per riprodursi.

E conclude

Ma questo non succederà finché non ci sarà un certo livello di pace e di sicurezza.

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