L’Unesco ha esortato l’Australia a prendere delle misure urgenti per proteggere la Grande barriera di corello dallo sfruttamento minerario e del gas, se non vuole che finisca tra la lista dei siti “in pericolo” del patrimonio dell’umanità.
L’Australia ha lanciato un programa di investimenti senza precedenti nello sfruttamento delle risorse energetiche per rispondere alla domanda crescente dell’Asia, con un progetto di oleodotto di 450 miliardi di dollari australiani – ovvero circa 435 miliardi di dollari.
La più grande barriera di corallo del mondo non è ancora sufficientemente colpita per essere dichiarata in pericolo, ma l’Unesco stima che il numero e l’importanza dei progetti, ivi compresi quelli riguardanti il gas naturale liquefatto, di turismo e lo sfruttamento minerario rappresentano una reale minaccia.
L’Unesco ha minacciato di classificare il sito tra quelli “in pericolo” se alcuni progetti non verranno abbandonati, e ha dato otto mesi al governo australiano per adottare una serie di misure che indirizzino il paese verso un sviluppo più sostenibile.
Il ministro australiano dell’Ambiente Tony Burke ha riconosciuto che la barriera di corallo era esposto
ai rischi del cambiamneto climatico ed all’impatto dello sviluppo costiero
e che Canberra ne era
assolutamente cosciente.
Il ministro ha aggiunto poi che
malgrado la complessità delle questioni, siamo pronti a far fronte prendendo una serie di disposizioni sulla costa e l’ambiente marino.
Campbell Newman, il primo ministro dello stato del Queensland, che è localmente responsabile della barriera, ha ricordato che la sua regione viveva dello sfruttamento del carbone e che non è il caso di mettere in pericolo l’avvenire economico del Queensland ma che avrebbe protetto l’ambiente.
La missione dell’Unesco – giunta in marzo – ha in particolare considerato negativo l’impatto del progetto di sfruttamento del gas naturale sull’isola Curtis, e i lavori del porto di Gladstone – un hub specializzato nell’esportazione di carbone verso il Giappone, l’India, la Corea del nord e la Cina.