Non è solo l’Italia a dover fare i conti con la terra che trema, anche la Turchia in questi giorni ha avuto i suoi problemi. Stamattina nel Sud Est del Paese si è verificata una scossa di magnitudo 5,5.
Il terremoto in Turchia è stato registrato nella città di Silopi, ma per fortuna non ci sono state vittime. Ci sono stati invece dei danni, il crollo di un minareto a Sirnak e alcuni edifici sono stati danneggiati.
Ma tornando all’Italia, gli eventi sismici in Emilia sono in progressiva riduzione. Dopo il terrore dello scorso 20 maggio ci sono state numerose altre scosse, di maggiore o minore entità, che hanno spaventato la popolazione. Sono ancora molti gli abitanti nelle tendopoli in attesa di assistenza. Intanto il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha fatto sapere che l’ospedale di Carpi sarà tra i primi a riaprire, è uno dei più grandi e al momento ce n’è un forte bisogno sul territorio.
L’ultima scossa in Emilia è stata registrata stamattina, era di magnitudo 3,6 e della profondità di 6,1 chilometri, tra le province di Mantova e Modena. A confermare che comunque le scosse sono diminuite rispetto a quasi un mese fa, è stato Alessandro Amato dell’INGV:
Dal 16 maggio a oggi sono stati oltre 1.800 i terremoti avvenuti in Emilia e la tendenza è quella di una progressiva riduzione, anche se non si possono escludere picchi secondari.
Come già detto, sono ancora migliaia le persone sfollate, tantissime famiglie non possono fare ritorno a casa perché le abitazioni sono state compromesse dal terremoto del 20 e del 29 maggio. Attualmente anche altre regioni si sono rese disponibili per aiutare l’Emilia, ci sono 45 campi di accoglienza e 64 strutture al coperto che hanno dato la loro disponibilità insieme a molti alberghi. Nel frattempo stanno continuando anche i controlli negli edifici, per stabilire l’entità dei danni causati dal terremoto, circa 2.500 di questi sono stati dichiarati inagibili.
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