Terremoto, ancora allarme Marsili: il vulcano sottomarino che potrebbe devastare il Sud

di Redazione 230 views0

In questi giorni non è sufficiente l’allarme terremoto che ha travolto l’Emilia, le scosse si propagano e si fanno avvertire in tutto il Nord Italia ed anche al Sud, in particolar modo in Calabria. Le ultime scosse sul Pollino sono state avvertite anche in Basilicata, ma l’allarmismo si fa ancora più forte quando viene tirato in ballo il Vulcano Marsili.

Proprio in questi giorni, su internet si è diffusa la notizia di una possibile eruzione del Marsili, vulcano sottomarino che si trova a largo della Sicilia. Scoperto negli anni Venti del secolo scorso, desta sempre molta preoccupazione, perché una sua eruzione potrebbe provocare grandi disastri in tutto il Sud Italia.

Il Marsili si trova nel Tirreno, a circa 140 km dalla Sicilia e 150 dalla Calabria. Non è l’unico vulcano sottomarino presente nella zona, ma il dettaglio più inquietante è che, fra tutti, è il più esteso d’Europa. Tutt’ora viene registrata un’attività vulcanica, ma perché propagare le notizie di una sua possibile eruzione proprio adesso? In Italia si sta diffondendo il panico per le scosse di terremoto che non si arrestano e che non si fanno avvertire solamente nella zona dell’epicentro, Finale Emilia. L’allarme si estende fino al Sud e c’è chi parla di un‘eruzione del Marsili prevista per la prossima estate, nel periodo di agosto, che potrebbe devastare completamente la zona tirrenica di Calabria e Sicilia, raggiungendo perfino la Campania.

Eppure gli ultimi dati veramente allarmanti, se si svolge una ricerca direttamente dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, risalgono al 2010. Nel marzo dello stesso anno il Presidente dell’Istituto Enzo Boschi aveva infatti dichiarato:

Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso. La caduta rapida di una notevole massa di materiale potrebbe scatenare un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri.

Ma, appunto, quest’ultimo allarme risale al 2010. Piuttosto che affidarvi a notizie ufficiose che fanno il giro del web marciando sul panico collettivo, consultate direttamente i siti ufficiali ed informatevi dagli esperti.

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