Il complesso archeologico di Chichen Itza: galleria fotografica

di Redazione 97 views0

Il complesso archeologico di Chichén Itzá si trova nel nord della penisola dello Yucatan ed ha un’ampiezza di tre chilometri quadrati. Sono i resti di una grande città maya – probabilmente uno dei più importanti centri della regione – che si è sviluppata tra fra il sesto e l’undicesimo secolo dopo Cristo.

Questo sito è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1988. E’ ovviamento di proprietà dello stato federale messicano ed è amministrato dall’Instituto Nacional de Antropologia e Historia – INAH. Oltre a far parte del Patrimonio dell’Umanità è stato anche inserito nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno

All’interno del sito si trovano diverse costruzioni – che hanno stili architettonici diversi. I più noti sono la piramide di Kukulkan – chiamata El Castillo -, l’osservatorio astronomico – il Caracol e il Tempio dei guerrieri.

Il nome Chichén Itzá dovrebbe significare letteralmente: Alla bocca del pozzo degli Itza. Ovviamente gli Itza erano un gruppo etnico che – anche in questo caso è meglio utilizzare il condizionale – dovrebbe aver avuto un’importante posizione politica ed economica nel Nord dello Yucatan.

Il nome di questo popolo può essre tradotto in magia dell’acqua, oppure in maghi (streghe) dell’acqua. Il loro nome si può capire se si osserva che in questo luogo ci sono due larghi e profondi pozzi naturali, chiamati cenotes, che forniscono acqua in abbondanza – mentre la regione in cui si trova questo insediamento, lo Yucatan, è prevalentemente arido.

La presenza abbondante di acqua è da ritenersi la ragione per cui è nato un insediamento qui. Per questa risorsa preziosa i Maya arrivavano a compiere sacrifici al dio della pioggia Chaac, gettando nel cenote sia manufatti che esseri umani. Lo confermano i lavori di dragaggio di uno dei due cenote fatti compiere dal console statunitense Edward Herbert Thompson tra il 1904 e il 1910. Questi lavori portarono alla luce manufatti preziosi e di ceramcia oltre a resti umani sulle cui osse c’erano tracce compatibili con l’ipotesi dei sacrifici.

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