Costa Concordia: si avvicina la sua rimozione dall’isola del Giglio

di Redazione 134 views0

Sono passati più di quattro mesi da quel 13 gennaio in cui la Costa Concordia si adagiò sugli scogli dell’isola del Giglio. Dopo aver provveduto a recuperare i corpi di chi è morto a causa della sciagura, svuotato i serbatoi, e a quanto sembra pulito i fondali marini, sembra che a breve inizieranno le procedure che porteranno alla rimozione del relitto.

All’inizio c’erano più scenari, compreso quello che prevedeva di smantellare la nave sul posto – operazione oltremodo complessa visto che si tratta di un mastodonte di oltre centomila tonnellate. Alla fine è stata scelta la soluzione proposta dall’azienda USA Titan Salvage in collaborazione con la Micoperi di Ravenna, che prevede di iniziare a maggio ed arrivare alla rimozione completa della nave entro 12 mesi.

Sui termini del progetto non si sa molto, anche perché deve ricevere ancora l’OK delle autorità italiane. Per ora le uniche cose certe sono che il relitto non verrà smontato sull’isola, ma rimesso in condizione di galleggiare e trainato in un porto italiano, e che prevede la rigenerazione del fondale marino.

I tempi di lavoro sono indicativi, visto che un’operazione simile non è mai stata fatta prima – l’unica preoccupazione è che il mezzo non debba stare troppo nell’acqua perché potrebbe subire dei cedimenti strutturali.

Visto che come abbiamo detto si tratta di una prima volta, non è possibile stabilire nemmeno un costo preciso per la rimozione. Per ora si parla di una somma copresa tra i 250 e i 300 milioni di dollari.

L’unica cosa certa è che la Titan and Salvage rappresenta uno dei nomi più quotati al mondo nel settore della riparazione e rimozione navi – e tra i suoi clienti ha pure la marina militare degli Stati Uniti.

l’azienda italiana Micoperi avrà un ruolo di supporto, con uomini e pontoni, lo stesso che ha avuto un’altra impresa italiana – la Neri – nei confronti della Smit and Salvage per la rimozione del carburante.
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Photo credits | Flickr

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