Per scaldarsi, la Gran Bretagna potrebbe utilizzare l’energia termica prodotta dai vulcani islandesi. Pare infatti che sia allo studio un progetto per condurre l’energia geotermica islandese fino alle isole britanniche.
Tutto avverrebbe grazie alla predisposizione di reti di collegamento lunghe più di mille chilometri tra i due paesi – almeno secondo il giornale britannico The Guardian. Il ministro britannico dell’energia Charles Hendry dovrebbe andare in Islanda il mese prossimo per parlare del progetto.
I cavi potrebbero essere installati molto velocemente, alla velocità di trenta chilometri al giorno. Per ora l’unica cosa certa è che la nuova centrale nucleare di Flamanville dirotterà l’energia elettrica prodotta Oltremanica.
L’idea del ministro dell’energia sarebbe anche più complessa: vorrebbe interconnettere tutte le energie rinnovabili a livello europeo in modo da riuscire a evitare uno dei problemi principali di queste nuove fonti – ovvero la creazione di energia ad intermittenza.
E l’energia dei vulcani islandesi potrebbe rappresentare quello surplus di energia che faccia da sostegno alle fonti eoliche, solari o alle centrali che sfruttano i flussi delle maree. Al progetto dovrebbero concorrere anche i sistemi di stoccaggio dell’energia sviluppati in Norvegia.
Come al solito i paesi del nord dell’Europa sono all’avanguardia in questi settori: gli impianti eolici quando sono in sovrapproduzione vengono utilizzati per pompare dell’acqua. In questo modo si costituiscono delle riserve che possono essere utilizzate nei periodi di penuria per produrre elettricità come delle piccole centrali idroelettriche.
Finora la Gran Bretagna aveva connessioni solo con Scozia, Irlanda del Nord, e Francia – e attraverso quest’ultimo anche con l’Olanda. Ora il governo britannico sta costruendo – o pensando di costruire – altre nove connessioni. Il primo sarà quello che l’Irlanda ed il Galles, e permetterà l’importazione dell’energia delle onde proveniente dalla costa atlantica irlandese. Un altro progetto simile è quello dell’isola di Alderney, in cui si pensa di produrre fino a 4GW di elettricità.