Quanto pesano sulle nostre bollette le energie rinnovabili? Ancora ci sono molte persone scettiche sull’utilità delle rinnovabili e sull’abbattimento dei costi che comporterebbero, secondo l’Autorità per l’energia infatti starebbero andando in direzione opposta e i costi sarebbero in aumento.
Legambiente, così, ha deciso di controllare direttamente se in effetti le fonti rinnovabili pesano sulla bolletta dei cittadini italiani ed i dati emersi non confermano la teoria dell’Autorità per l’energia. L’aumento dei costi sulle bollette, infatti, non è dovuto alle energie rinnovabili ma ad altri fattori: basta prendere in considerazione i primi mesi del 2012 e l’aumento del prezzo del petrolio, in media ogni bolletta ha subito un aumento di 49 €, ma non dovuto alle rinnovabili, anche se nei prossimi mesi potrebbero comunque comportare un aumento di 20 €.
In realtà, i soldi che paghiamo per le bollette, derivano da costi completamente diversi: energia prodotta dalle centrali a metano, petrolio e carbone, per una percentuale del 59,5 %. Dal 2010 ad oggi, inoltre, il prezzo del gas è aumentato del 40%. Ma bisogna controllare bene com’è strutturata una bolletta, perché il 14% dei costi è destinato ai servizi di rete: il 13% comprende tasse ed IVA, il 12% va al nucleare, il 2% alle fonti assimilabili alle rinnovabili, invece solo il 10% della bolletta, in effetti, riguarda il costo di fotovoltaico, eolico e biomasse.
Quindi, osservando questi dati, un incremento delle energie rinnovabili in Italia non farebbe altro che giovare all’ambiente ed anche ai portafogli dei cittadini. Francesco Ferrante del PD ha così commentato le accuse:
Da questi numeri risulta evidente che imputare alle rinnovabili la colpa degli aumenti delle bolletta significa prendersela con un falso bersaglio. Per far risparmiare le famiglie, senza bloccare di colpo il meccanismo degli incentivi facendo crollare un intero settore produttivo e aumentando la disoccupazione, la strada è un’altra. Bisogna eliminare dalle bollette elettriche i 4 miliardi di euro l’anno che paghiamo per gli oneri impropri e per l’Iva ingiustamente conteggiata. E rendere più flessibile la rete per evitare gli sprechi che oggi incidono pesantemente sul costo dell’energia.
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