In questi giorni è in funzione uno solo dei 54 reattori nucleari presenti sul territorio giapponese. Da poco è stato arrestato per manutenzioni il reattore 6 di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande centrale nucleare dell’arcipelago situata nella prefettura di Niigata sulla costa del mar del Giappone – centro-nord del paese.
L’operatore che ha fermato questo impianto è la Tokyo Electric Power, o Tepco, lo stesso della centrale accidentale di Fukushima Daiichi. Solo la Hokkaido Electric Power – una delle nove compagnie regionali che sfruttano l’energia nucleare per produrre elettricità, continuava a sfruttare un reattore sull’isola di Hokkaido – nel nord del paese. Un impianto che comunque dovrà fermarsi per manutenzione nel mese di maggio.
A seguito del terremoto e dello tsunami che, l’11 marzo 2011, hanno generato la catastrofe sul sito di Fukushima, sommersa da un’onda di 14 metri di altezza, una quindicina di reattori sono stati arrestati subito nelle centrali del nord-est, ed in seguito due altre che presentavano dei rischi ad Hamaoka – nel centro del paese.
La ripartenza di tutti gli altri reattori stoppati per manutenzione o causa di scosse sismiche è condizionato a dei nuovi test di resistenza – in particolare a seguito di catastrofi naturali – ed all’approvazione delle autorità locali – e questo ovviamente ritarda lo scadenzario abituale.
Il governo ha fatto sapere che non voleva fare prove di forza su questo tema, le popolazioni vicine ai reattori erano molto più inquiete dopo l’incidente di Fukushima. Per questo hanno deciso di andare avanti senza fissare un calendario preciso, mettendo in difficoltà le compagnie elettriche, visto che in Giappone nei mesi estivi si assiste ad un picco dei consumi elettrici dovuto ad uso eccessivo dei climatizzatori.
Per compensare l’assenza quasi totale del ricorso all’energia nucleare, che rappresentava prima di Fukushima quasi il 30% della produzione di elettricità del paese, gli operatori sono obbligati ad aumentare in misura massiccia le loro importazioni petrolifere e di gas naturale liquefatto per alimentare le loro centrali termiche.
I cittadini e le imprese giapponesi sono regolarmente chiamati a ridurre i consumi di elettricità per evitare tensioni eccessive sulla rete.
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boldrini stefano 30 Marzo 2012 il 15:42
osalv
boldrini stefano 30 Marzo 2012 il 16:31
salve
come pensavo il peggio dei reattori ha fukushima s’è scongiurato, dato che l’acido nucleide che si è formato, nel fondo del vesel = vessel, per effetto della fusione delle Bar.u.a.A. = p.t. = 0 = il nucleo e la sua corolla ” sintesi dello zero finale ” come prima cosa hanno prodotto un eff. tipo implomentosionamentocidiconucleidicidi che decupita all’interno il calore delle rad. stesse che emette, e questo porta che il peggio viene assorbito dallo stesso acido nucleidicida, quindi se noi viviamo in un clima circa di = 1 sV. questo vuole dire che dalle fonti o fonte acidonucleidicida nel fondo del/i vesSel, esce il minimo = noi normalmente = 1……………. li meltdown fukushima circa 80.000 sV. = come dire che il vero del calore dovrebbe essere all’interno di tale acido circa = 8.00.000 sV. che se si tramuta in periodo = 19/47 anni circa per raff. con H.2.0. = CON AZ/ZOTO = il tutto con cautele dovute = 1 anno e il tutto lo si raff. pensiero personale.
p.s.
molti pensano che con semplici tute anti rad. non si muore in tali limitrofi meltdown. = mentre è ovvio che si muore all’istante vicino a una fonte meltdown, l’equivalente di un meltdown = 80.000 volte energia in quel sito dove si sprigiona = si deve pensare in modo semplice, quindi come dire ogni anno 1 sV. e se lo si tramuta in 80.000 s.V. anno meltdown = come dire in un anno in tale sito si assorbe, il tutto di ottantamila anni in un solo anno = se il tutto lo si divide per un mese = circa ogni mese in tali siti si assorbe energia = A. 6/7 mila anni circa = e quindi in un solo giorno in tali siti limitrofi / all’interno del buncher / dove vive meltdown si assorbe circa energia = che si dovrebbe assorbire in 30/c.3m.a. diviso 15 = 1.000.a. = 200 anni circa ogni giorno, e se lo si divide per minuti, e il coeficente
” non deficente ma coeficente ok. ”
che il tutto si assorbe in un solo minuto vicino al meltdown. circa di ( ? )
come dicevo il peggio lo si è sfiorato, se il meltdown fosse entrato nel mare adiacente alla centrale pensate a che volume di cesio 137 avrebbe formato nei tutti mari comunicanti globali, quindi ritengo che la tepco meriti il ringraziamento per il tutto della crisi tenuta sotto controllo in giappone, e altri paesi dovrebbero prendere esempio che il nucleare se in buone mani, anche in piena crisi meltdown il nucleare lo si può gestire al meglio per le popolazioni.
cordiali saluti
da.