Come racconta il rapporto Water Scarcity, pubblicato recentemente dal WWF in collaborazione con l’Università di Twente, il Water Footprint Network e l’organizzazione Nature Conservancy: ogni anno registrano problemi di scarsità d’acqua almeno per un mese 201 dei 405 bacini fluviali mondiali analizzati.
Una penuria nella disponibilità di acqua che colpisce quasi 2,7 miliardi di persone. Per una volta il colpevole principale di questa situazione non è l’industria, ma l’agricoltura, che è responsabile del 92% dell’impronta idrica mondiale – ovviamente la maggiore imputata di questo uso eccessivo dell’acqua è l’irrigazione con sistemi diversi da quelli goccia a goccia.
Per questo il WWF ha accolto con favore l’annuncio dato dal primo ministro francese Francois Fillon, in occasione dell’apertura del Forum mondiale sull’Acqua di Marsiglia: la Francia si impegnerà con forza per arrivare alla ratifica della Convenzione ONU sui corsi d’acqua.
Questo trattato internazionale dovrebbe portare un contributo importante alla realizzazione di una gestione equa e a livello intergovernativa dei sistemi idrici che superano i confini nazionali. Questo tipo di gestione è il presupposto necessario per arrivare ad una risoluzione pacifica dei conflitti legati all’acqua.
Come rileva Gianfranco Bologna – il direttore scientifico di WWF Italia –
il governo francese ha lanciato un messaggio forte e positivo. E’ il genere di leadership che ci vuole per evitare un futuro funestato dalle cosiddette “guerre dell’acqua” e dalla continua distruzione degli ecosistemi acquatici che sono la base fondamentale dell’approvvigionamento idrico per l’umanità.
Non aspettatevi però altri risultati rilevanti da questo Forum. al suo interno c’è una rilevantissima presenza delle multinazionali che fanno profitti grazie all’acqua. E quindi su molti altri aspetti si finirà per non prendere alcuna decisione, visto che potrebbe non piacere a chi stringe i cordoni della borsa. Per questo diverse organizzazioni hanno proposto lo svolgimento di un forum alternativo su questi temi.
Difficile non dare loro ragione. Fino a quando l’acqua resterà una merce sarà difficile dare da bere a tutti gli assetati. Non hanno il denaro necessario per essere considerati dei consumatori in questo nuovo mercato…