La costa Toscana ultimamente non vive un periodo parecchio fortunato: dopo il disastro della Costa Concordia, c’è anche quello dell‘Isola di Gorgona. In realtà il disastro è avvenuto prima, ma è stato dimenticato a causa della rilevanza del successivo, ciò non toglie la gravità dell’accaduto, adesso il mare è a serio rischio a causa di sostanze tossiche presenti nei fusti che sono finiti in acqua.
Il tutto è avvenuto lo scorso 17 dicembre, quando l’eurocargo Venezia, della Grimaldi Lines, si trovava a largo dell’Isola di Gorgona, nel mar Ligure, a pochi chilometri da Livorno. Le violente mareggiate hanno messo la nave in seria difficoltà ed hanno fatto cadere due bilici contenenti quasi 200 fusti di catalizzatori esausti. I bidoni sono pieni di sostanze tossiche, lo ha rilevato la nave da ricerca oceanografica Minerva Uno, i materiali presenti nei fusti sono Nichel e Molibdeno, peraltro in percentuali piuttosto elevate.
I fusti si trovano a una profondità di circa 430 metri a 9 miglia a nord ovest di Gorgona, l’Arpat dopo i risultati sulle sostanze tossiche presenti nei fusti e riversatesi in mare, ha spiegato:
Sono stati individuati i semirimorchi e gran parte dei circa 200 fusti dispersi. Tuttavia risultano ancora mancanti all’appello alcune decine di fusti. Dei fusti individuati, alcuni sono vuoti o danneggiati. Sono visibili inoltre limitate quantità di materiale sfuso sul fondo.
L’incidente non è stato reso noto, successivamente ha avuto maggior risalto quello della Costa Concordia, inoltre è anche giallo sul recupero dei bidoni e sulla loro apertura, perché non è chiaro se siano aperti oppure no. Alcune persone hanno manifestato, polemizzando:
Il tratto di mare in cui è avvenuto il ritrovamento dei fusti è stato ben delimitata dalla Capitaneria di porto il 4 febbraio scorso. Ma quella zona è la stessa che viene segnalata in un documento dell’Ispra del 21 dicembre, quattro giorni dopo l’incidente. Insomma già da quella data le autorità erano in grado.
E’ possibile che ci siano incidenti che meritano maggiore risalto rispetto ad altri, quando i nostri mari sono a rischio e pieni di sostanze tossiche?
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