Greenpeace ha rilasciato il rapporto annuale Cool IT, che analizza ogni anno le aziende che si impegnano maggiormente ad adottare politiche e soluzioni sostenibili, nel pieno rispetto dell’ambiente. Prendendo in considerazione 21 di queste aziende, Greenpeace ha deciso di premiarle seguendo determinati criteri e categorie.
L’associazione ha premiato le aziende in base ad alcuni parametri ben precisi, a partire dall’impegno a sviluppare soluzioni economiche e tecnologiche capaci di rendere l’azienda sostenibile, con idee pratiche ed ecologiche e promuovendo energie alternative.
Al primo posto c’è Google, che da sempre ha dimostrato un grande impegno nel campo dello sviluppo sostenibile, le energie rinnovabili in questi anni hanno acquisito la priorità, al contrario di quanto è accaduto per altri colossi, come Apple e Facebook, che infatti non appaiono nella lista.
Al secondo posto c’è Cisco, che inizialmente aveva conquistato la prima posizione riducendo le emissioni del 37%. Le riduzioni adesso sono calate del 10% ma rimane comunque l’impegno, soprattutto per quanto riguarda il risparmio energetico.
L’azienda svedese Ericsson continua a farsi strada promuovendo soluzioni originali e diminuire l’impatto ambientale. La Svezia, inoltre, è uno dei Paesi in Europa che più si impegna per prendere una svolta totalmente green, l’azienda ha deciso di ridurre le emissioni del 40% entro il 2013, ma non è ancora chiaro se sarà effettivamente in grado di raggiungere tale obiettivo.
Al quarto posto c’è la Fujitsu che si dedica soprattutto alla ricerca di soluzioni ecologiche per il mondo hi-tech. Infatti l’azienda ha sviluppato un’app che permette alle aziende di calcolare l’impatto ambientale, EcoCalc. Quinta posizione invece per la Vodafone, che si è impegnata a ridurre le emissioni del 50% entro il 2020 e che continua a compiere grandi passi in questo senso. Segue l’Alcatel Lucent, che dal 2008 ad oggi ha avuto il merito di ridurre le emissioni quasi del 13% e che, come la Vodafone, si impegna a ridurle della metà entro il 2020. La Sharp si trova al settimo posto, deve ancora lavorare sulla riduzione delle emissioni ma si è impegnata per aumentare l’efficienza energetica dei propri prodotti.
All’ottavo posto si piazza Softbank, che ha puntato soprattutto alla politica e si è impegnata ad abbandonare l’energia nucleare in Giappone, soprattutto dopo il disastro di Fukushima, che ha messo in ginocchio il Paese. IBM deve compiere grandi passi in quanto a riduzione delle emissioni, o meglio, non ha preso le distanza da un’associazione come Business Europe, che ha deciso di opporsi al target di emissioni del 30% nell’UE. Chiude la top ten HP, che si è impegnata per ridurre le emissioni ma non si è mantenuta costante nel corso del tempo, tuttavia rimane tra le più promettenti.