Il Canada ha espresso la sua rinuncia nei confronti del protocollo di Kyoto, lo scorso 13 dicembre 2011 il Paese ha dichiarato ufficialmente di non volerne più fare parte, andando ad arricchire così la schiera di Paesi che hanno deciso di venir meno al loro impegno di rispettare l’ambiente. Anche Russia e Giappone hanno espresso la loro volontà di non prolungare la loro adesione fino al 2020, altri Paesi potrebbero farsi avanti e aderire a questa iniziativa.
Il protocollo di Kyoto è stato sottoscritto nel 1997 da numerosi Paesi della comunità internazionale con l’intento di proteggere l’ambiente, soprattutto con la riduzione delle emissioni. Ma il Canada non è riuscito a raggiungere grandi risultati in questi ultimi anni, considerato che la quantità di anidride carbonica emessa è aumentata addirittura del 20%.
Si tratta di dati allarmanti, ma il Canada non è l’unico Stato ad avere problemi nel rispettare il protocollo: al suo fianco c’è anche la Cina, uno dei Paesi più inquinati al mondo, con un forte aumento delle emissioni, seguita però dagli Stati Uniti, che solitamente dovrebbero essere il Paese esemplare per tutti gli altri. Niente da fare, quasi nessuno riesce a rispettare il protocollo. Meno deludente è l’Italia, anche se non ha raggiunto pienamente l’obiettivo. In ogni caso, le condizioni del nostro pianeta si fanno sempre più preoccupanti, la temperatura media è in aumento e i ghiacciai continuano a sciogliersi, tanto che nemmeno la più ottimista delle previsioni potrebbe risolvere il grave danno.
Va precisato, comunque, che gli USA non hanno più aderito al protocollo, o meglio, non l’hanno ratificato, dopo l’insediamento di George W. Bush ma in ogni caso sono responsabili di quasi il 40% delle emissioni di anidride carbonica. La Cina, invece, ha ratificato il protocollo ma insieme all’India, in qualità di Paese in via di sviluppo, non è obbligata a rispettare gli obblighi del protocollo poiché inizialmente non rientrava tra i Paesi responsabili dei maggiori danni del pianeta su cui viviamo.
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