Riciclare: per alcuni è un dovere, per altri non proprio, in entrambi i casi i vari dilemmi che si creano potrebbero trasformarlo in una pratica da incubo. In realtà ogni cittadino dovrebbe fare attenzione a non commettere errori, compromettendo poi tutto il processo della raccolta differenziata.
In Italia è già una fatica “convertire” molte aree alla raccolta differenziata, tanto che si creano svariati problemi per la poca informazione. Quali sono gli errori più comuni del riciclaggio e quali le loro conseguenze? Tra gli errori più diffusi, c’è l’usanza di buttare gli scontrini della spesa nella carta, ma si tratta di uno sbaglio molto grave, bisogna fare attenzione, perché l’errore si ripete anche con la carta termica in genere ed anche con i cartoni della pizza, unti. Ci sono molti oggetti, inoltre, che finiscono nei cassonetti della differenziata ma che non possono essere riciclati, soprattutto i giocattoli.
I numeri che riguardano il riciclaggio sono davvero sbalorditivi, bisogna tenere in considerazione, poi, che ci sono molti oggetti che possono essere utilizzati in maniera diversi. La pratica del ri-uso si sta diffondendo sempre di più, ma non abbastanza da impedire che nelle discariche i materiali accumulati siano ancora troppi.
Basterebbe considerare, infatti, che con 500 lattine si potrebbe costruire una bicicletta, con le buste di plastica si possono creare vestiti, con 15 bottiglie di plastica si può fare un maglione, con venti una coperta di pile. Le soluzioni ci sono e sono anche numerose, nel mondo del design poi ci sono moltissimi esempi di come il riciclaggio e il riuso possano fare bene, oltre che tendenza.
Walter Facciotto, del Conai, Consorzio nazionale imballaggi, ha spiegato a Corriere.it cosa accade quando buttiamo nella differenziata ciò che non può essere riciclato:
Si crea un grosso danno al ciclo produttivo, soprattutto buttando ceramica e pirex in mezzo al vetro. I detector non riconoscono le particelle di ceramica, pur essendo macchine molto sofisticate, e quando il vetro viene triturato e compresso, anche la ceramica, che fonde a una temperatura differente dal vetro, viene inglobata nelle nuove bottiglie.
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Guglielmo 8 Gennaio 2012 il 23:18
manca proprio un’informazione più capillare, più diretta anche attraverso incontri continui con scolaresche e insegnanti. Ieri ho intercettato una signora che aveva un istante prima scaricato nel cassonetto della carta una busta con dentro il suo rifiuto cartaceo … ma con tutta la busta di plastica. Ho dovuto spendere un bel po’ di parole per convincerla sull’improduttività ai fini del riciclo della sua azione. A fini dimostrativi ho tirato fuori dal cassonetto della carta un’altra busta di plastica più a portata di mano, al fine di dimostrarle che andava svuotata della carta e la busta di plastica andava nel cassonetto della plastica … sopresa! era piena di rifiuti per indifferenziata! Tutto il mio disquisire sul riciclo è andato a farsi fottere perchè la signora ha commentato: facciamo tanto i pignoli sulla plastica della busta …quando poi c’è di peggio! e allora??
Vereco 10 Febbraio 2012 il 13:00
Il processo di differenziazione dei rifiuti non deve mai essere sottovalutato, ha ragione il Dott. Walter Facciotto quando afferma che una cattiva differenziazione rovina i processi di riciclo e recupero. è necessario fare un’accurata analisi dei materiali prima di buttarli nei cassonetti della raccolta differenziata. Anche le aziende che producono grandi quantità di rifiuti devono controllare i loro percorsi di smaltimento, facendosi aiutare, dove non sono in grado da aziende specializzate del settore.