Un gruppo di esperti incaricato dal governo giapponese ha messo sotto accusa la mancanza di preparazione e di organizzazione in occasione del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo nel nord-est del Giappone che ha causato l’incidente di Fukushima.
Un primo rapporto è stato pubblicato lunedì, e accusa la Tepco – l’azienda che gestisce l’impianto – di non avere correttamente valutato e gestito la situazione:
La Tepco non si aspettava una situazione nella quale le fonti elettriche si sarebbero simultaneamente interrotte in diversi reattori a causa di un disastro naturale, e non ha formato le sue équipe per rispondere a queste circostanze
.
Secondo questo documento, la fusione del combustibile nei reattori e il rilascio di sostanze radioattive avrebbero potuto essere limitate se i tecnici avessero proceduto a delle riduzioni di pressione nei reattori 1 e 3 e iniziato ad iniettare acqua prima.
Un altro problema evidenziato è stata la cattiva comunicazione tra le squadre di lavoro a Fukushima che ha portato dei piccoli gruppi di intervento a prendere delle iniziative senza informarne prima i superiori.
Anche la risposta del governo nello stadio precoce della crisi è stato problematico, secondo il rapporto, che denuncia l’insufficienza della comunicazione tra i funzionari e l’ufficio del Primo ministro.
Il ministero dell’Industria e l’Agenzia di sicurezza nucleare ha incolpato la Tepco della sua lentezza nella fornitura delle informazioni, ma nello stesso tempo queste autorità non hanno inviato del personale alla sede sociale della compagnia – nota il rapporto.
Il comitato di saggi ha puntato il dito pure sugli errori riguardanti gli ordini di evacuazione dati ai residenti: in certi casi sono stati spostati in zone già contaminate dalle sostanze radioattive.
Riassumendo, il rapporto affirma che la Tepco non aveva preso le precauzioni necessarie, perché aveva considerato come poco probabile l’eventualità che la centrale dovesse frontegggiare uno tsunami che superasse l’altezza di 14 metri.
Il documento prodotto dal gruppo di esperti si appoggia su una serie di interviste a 456 persone legate alla gestione dell’impianto nucleare. La versione definitiva verrà pubblicata nell’estate del prossimo anno.
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oilfinio 28 Dicembre 2011 il 20:12
come sempre alla fine ci si sveglia davanti all’inutilità delle responsabilità, io ritengo che ne abbiamo un pochino tutti, se si pensa chi la usa tale energia al mondo ( ? )
quindi se si vuole dare delle colpe forse sono legate al metodo come sono tenuti
tali impianti ( ? ) neanche qui si possono dare impieno delle colpe alla tepco,dato che la parte minima di tali impianti di vecchia gen. è quella che ancora oggi pone migliori standar di sicurez.
quindi di chi sono le vere colpe ( di tutti noi cari sig………….. che la usiamo )
potendo farne senza lo si farebbe (( ma con la domanda di energia sempre in + ))
non si possono dismettere del tutto le centrali nucleari, forse più tecnologia migliorativa in tale settore (( che dite )) ( ? )
poi coinvolgere nel vero tutti i patner (( globali )) per tali calamità, anche questo è fattibile che dite ( ? )
per altre vere energie che ricoprono piu più ampio mercato (( serviranno decenni quindi per chi legge, o prestp un quarto del globo saràa al buoi, o un pochino di nucleare per soperire tali carenze energetiche, a voi cari lettori la scelta ( ? ))
ciao da..
oilfinio 28 Dicembre 2011 il 20:24
mi scuso per gli errrrrori di grammatica ma noi zoticoni che abbiamo fatto le scuole alte, grrrrrr. ancora ciao..
fase di elettroni di ampio raggio
(( un bosone confronto ai neutrini ( circa ) = uno alla tredicesima, + tre alla prima , + cinque alla seconda, + nove alla terza, e infine tredici alla prima = bosone = ” y.x ” = forse lo trovereranno quelli del cern di ginevra.
voglio ricordare l’accaduto al acceleratore in u.s.a. = se si va oltre una certa energia.
cordiali saluti
da
..