Venezia è considerata una delle città più belle del mondo, il suo fascino è indiscusso e la sua particolarità è l’acqua che la circonda e che talvolta la sommerge. Acqua che potrebbe rivelarsi un pericolo ma che allo stesso tempo potrebbe essere una soluzione ottima per distribuire l’energia.
Si tratta di un progetto ambizioso e allo stesso tempo utile, il Comune di Venezia attraverso l’Agenzia Veneziana per l’Energia (AGIRE) ha presentato dei progetti a Mestre e nell’ambito di Ecomondo, a Rimini. La sperimentazione prevede di assorbire energia dal moto ondoso della laguna, in parte provocato dai mezzi che vi circolano. Il comune veneziano, in collaborazione con AGIRE, ha presentato i prototipi:
Giant (Generatore Integrato Autonomo non Tradizionale), una sorta di fungo che attualmente funziona in fase di sperimentazione in una versione ridotta, che sarebbe capace di immagazzinare fino a 12mila Kwh all’anno.
L’altro prototipo è Wem (Wave Energy Module), che dovrebbe produrre fino a 35mila Kwh all’anno, ancora non in fase di sperimentazione e più complesso da installare. Per il momento, invece, sul canale della Giudecca è attiva la mini-versione di Giant, che sfrutta sia il moto ondoso che le onde di rimbalzo sulle rive. Se utilizzato nel migliore dei modi, questo sistema permetterebbe di immagazzinare abbastanza energia da utilizzare anche ad uso domestico.
Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente, ripone molta fiducia in questi progetti ed ha dichiarato:
Crediamo molto in questo nuovo sistema, per ora unico al mondo e mai sperimentato prima per produrre energia pulita seguendo e sfruttando la grande vocazione e opportunità del territorio veneziano, ovvero il mare . Da sempre i veneziani hanno avuto la capacità di adattarsi al mare e adattare il mare alle proprie esigenze. Oggi noi lo facciamo portando avanti politiche per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.
A Venezia riuscire ad “adattare il mare alle proprie esigenze” potrebbe segnare un nuovo passo in avanti sulla via del progresso ed inoltre sarebbe un esempio per molte altre città, soprattutto in Italia, per quanto riguarda le zone costiere. Sfruttare le risorse naturali per produrre energia a basso impatto ci permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo e da una nuova prospettiva.
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Piccinini G. Raoul 22 Novembre 2011 il 00:56
Sono entusiasta, dopo aver per anni e in tempi non sospetti parlato dell’utilità dello sfruttamento del moto ondoso, per la produzione d’energia, che qualcuno riesca a sfondare il muro in cui questa tecnologia è stata chiusa e inascoltata, in Italia.
Da poche decine di ore ho lanciato la mia personale sfida ad Eolico e Fotovoltaico, con un sistema Brevettato in Italia per la produzione da Moto Ondoso, denominato alla fiera delle Rinnovabili di Seoul “TRITON”.
Per chi ha dubbi sulle capacità dei sistemi da Moto Ondoso, il sistema TRITON, con potenza nominale dei generatori di 7 kW, sfida impianti Eolici da 20 kW e fotovoltaici da 30 kW.
Gli impianti TRITON messi in mare, fotovoltaico ed eolico su terra, tutte e tre le tecnologie in località scelte a discrezione e potenzialmente utilizzabili in futuro, in Italia.
Alla fine di questa competizione, si potrà analizzare chi ha prodotto più energia, e con quale percentuale.
Cordiali saluti, Piccinini G. Raoul. [email protected]