Jeremy Rifkin è stato a Roma per presentare il suo nuovo libro “La Terza rivoluzione industriale”. E in questa occasione ha voluto parlare al popolo dei blog nel teatro Valle occupato.
La terza rivoluzione industriale ha bisogno della comunicazione globale di Internet basata sul decentramento – e non sulla logica centralista che contraddistingue tutti gli aspetti della seconda rivoluzione industriale, anche perché l’1% di privilegiati che gestiscono ancora il sistema centrale non potranno mai appoggiare un sistema decentralizzato.
I cinque pilastri della nuova rivoluzione industriale sono l’uso delle energie rinnovabili, ovvero di fonti distribuite – si possono trovare ovunque -, diversamente da quello che avviene con i combustibili fossili.
La conversione di ogni edificio in una piccola centrale elettrica che sfrutti le energie rinnovabili – secondo il guru USA creerebbe migliaia di posti di lavoro – sul modello dell’invenzione del personal computer, ovvero di un computer per ogni casa.
Gli ultimi tre pilastri sono lo stoccaggio di energia verde grazie all’idrogeno, la creazione di una rete energetica sul modello di quanto fatto per Internet, e l’utilizzo di mezzi di trasporto elettrico o ad idrogeno.
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