Pannelli solari ed agricoltura: si può? Evidentemente sì, è proprio così che è nato l’agrovoltaico, un mix tra agricoltura e fotovoltaico che potrebbe rivoluzionare il modo di produrre, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando.
L’idea è partita dall’architetto Sara Belladelli che insieme ad un socio ingegnere ha deciso di acquistare 15 ettari di terreno vicino a Mantova, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione del modo di fare agricoltura.
Cos’è l’agrovoltaico? Pannelli sospesi nei campi, a dodici metri di distanza l’uno dall’altro per non impedire il passaggio ai trattori. I terreni al di sotto dei pannelli vengono coltivati, mentre i pannelli, sollevati a cinque metri da terra, grazie ai tracker possono comunicare tra loro attraverso una rete wireless. I tracker controllano i pannelli e ne modificano l’inclinazione a seconda della posizione del sole, così viene assorbita tutta l’energia possibile. Per il momento il progetto è in fase sperimentale, ma dalla prossima stagione i proprietari prevedono di coltivarlo, ovviamente sarà tutto biologico.
Le aziende agricole hanno investito parecchio in questo progetto, ottomila pannelli su 15 ettari di terreno, ma secondo alcuni i pannelli non si prestano a tutti i tipi di coltivazione. Fiori sì, ma verdure no, molti altri sostengono invece che siano adatti a tutte le coltivazioni. Qualcun altro ritiene che l’installazione dei pannelli solari danneggi il terreno, e che ci siano altre soluzioni rispetto al fotovoltaico.
Questa particolare fattoria solare inizia a diffondersi, quantomeno nella zona del mantovano ed anche se non tutti sono d’accordo sulla sua funzionalità, sembra che i risultati possano essere pienamente soddisfacenti. Staremo a vedere cosa accadrà, ma non mancheranno polemiche e discussioni, come ogni qual volta si presentino soluzioni alternative per ovviare a dei problemi che richiedono molta attenzione e per i quali le parti in causa si ritrovano sempre con in mano opinioni contrastanti.
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