Abbiamo parlato qualche giorno fa della strategia rifiuti zero – o Zero Waste.
Oggi ritorniamo sull’argomento perché non ci sono modelli solo negli Stati Uniti. Anche qui da noi, grazie a questa strategia, il comune di Capannori – in provincia di Lucca – è riuscito a ridurre la produzioni di rifiuti del 25% e ad incrementare la raccolta differenziata fino a raggiungere la straordinaria percentuale dell’82%.
Non è il record perché in Toscana altri comuni sono riusciti a fare meglio: Montespertoli ha il 91,18% della produzione di rifiuti che viene differenziata, contro il 91,77% di Montelupo Fiorentino.
La città di Capannori, è stata il primo comune italiano – era il 2007 – ad aderire alla strategia rifiuti zero. Una scelta che ha pagato visto che il centro è diventato un modello per tanti amministratori locali, per quello che riguarda le buone pratiche nel settore dei rifiuti.
L’amministrazione ha creato un Centro ricerca Rifiuti Zero che ha costruito un sistema di raccolta porta a porta in grado di rispondere alle domande di ogni cittadino.
A Capannori sono state anche effettuate sperimentazioni come la distribuzione di pannolini riciclabili, e creato un centro del riuso dove vengono riparati elettrodomestici o mobili non più usati per destinarli poi, grazie alla Caritas locale, a chi ne ha bisogno.
A quanto sembra questa attenzione del comune sui rifiuti ha cambiato il comportamento degli abitanti di Capannori. Secondo il Sindaco Giorgio Del Ghingaro
i capannoresi hanno iniziato a fare attenzione a questo aspetto, che cercano di non produrre scarti e quando fanno la spesa stanno attenti a preferire prodotti con poco packaging.
Il prossimo passo è l’adozione della tariffa puntuale: i cittadini pagheranno la tassa rifiuti in base alle quantità di scarti indifferenziati prodotti.
il tutto sarà reso possibile da sacchetti della spazzatura contenenti un microchip con il codice identificativo di ciascun utente. Il microchip verrà letto dal mezzo di trasporto della nettezza urbana, permettendo di calcolare il numero di conferimenti di ogni utente.
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nadia 24 Ottobre 2011 il 15:47
Direi che la percentuale è ottima… mi chiedo però quanti rifiuti di questo 82% vengano realmente riciclati e quanti invece finiscano in discarica. Io credo che al momento bisogna capire soprattutto come trasformare i rifiuti in ricchezza anche quando purtroppo non vengono riciclati. La discarica di Peccioli da questo punto di vista vanta una gestione eccellente. Ne avete mai sentito parlare?
roberto bosio 26 Ottobre 2011 il 01:07
Del quanto del riciclato non finisca poi in discarica scriverò in un post che apparirà nei prossimi giorni. Non conosco la discarica di Peccioli.