E’ bello, vola ad una velocità massima di 285 km/h – mentre entra in stallo solo alla velocità di 60 km/h – e consuma solo 5 litri per cento chilometri percorsi. Si chiama Akoya – il nome è quello di una varietà di perle -, è un aereo superleggero, e costa trecentomila euro.
L’hanno concepita alla Lisa Airplanes, una impresa di recente costituzione della Savoia</strong
L'aereo è capace di atterrare su ogni terreno – ovvero anche sull'acqua (grazie alla fusoliera e ad un paio di appendici) e sulla neve -, e decolla in cento metri – mentre per atterrare ha bisogno di cinquanta metri di pista in più.
L'Akoya è stato concepito con l'obiettivo di creare un aereo che consumasse poco: un risultato consegito in modo brillante – come abbiamo scritto, 5 litri per cento chilometri percorsi -, grazie alla presenza del Rotax 912, un motore a 4 cilindri di 1.352 cm3 che sviluppa cento cavalli, montato nella parte posteriore dell'apparecchio – che è quindi silenziosissimo.
Per costruire l'apparecchio sono stati utilizzati materiali compositi come fibra di carbonio e le resine epossidiche, due materiali che hanno dato un aspetto perfettamente liscio all’aereo superleggero.
Potrebbe essere facilmente imbarcato a bordo di uno yacht – per chi ce l’ha – o parcheggiato in un hangar.
Per garantire la sicurezza in ogni caso, l’Akoya disponde pure di un paracadute globale, che dovrebbe garantire la vita del pilota e del passeggero.
Sembra che l’azienda francese che ha prodotto il superleggero stia sviluppando una versione elettrica, con motore alimentato da celle all’idrogeno ad alto rendimento.
Adesso la ditta costruttrice sta allestendo un prototipo dell’Akoya con motore elettrico, alimentato a celie all’idrogeno ad alto rendimento. L’idea sarebbe qualla di ampliare la superficie alare, in modo da avere una maggiore superficie da utilizzare per le celle fotovoltaiche.
La Lisa Airplanes pensa di utilizzare il prototipo elettrico per compiere il giro del mondo – si prevedono dodici scali ma solo per motivi tenici.