La bioedilizia può essere definita come quell’insieme di interventi che vengono fatti, su un’abitazione nuova o su una ristrutturazione, tenendo conto di aspetti ecologici, salutistici ed energetici.
La riscoperta di vecchi materiali e vecchie metodologie di costruzione abbandonate nel corso degli anni è alla sua base. L’utilizzo sempre più diffuso di queste tecniche di costruzione ha reso più accessibili i costi dei materiali da utilizzare.
Ecco alcuni consigli da seguire:
– l’edificio deve essere collocato lontano da centri industriali e grandi correnti di traffico;
– le costruzioni devono essere distanziate tra loro e collocate tra macchie di verde;
– nella parte giorno l’edificio deve essere orientato verso sud per ottimizzare il riscaldamento della parte della casa più utilizzata;
– bisogna costruire le fondamenta in modo che siano areate per fare fuoriuscire il gas radon (che provoca il cancro ai polmoni);
– evitare il più possibile il cemento armato visto che non è assolutamente traspirante e talvolta il ferro è radioattivo;
– Al posto degli isolanti tradizionali come polistirolo, poliuretano, lana di vetro o di roccia, che sono nocivi per chi ci vive e per chi li installa, si possono usare isolanti naturali come la fibra di legno o di cellulosa, la canapa, la perlite, il sughero (il migliore è quello espanso a temperature non troppo elevate, che non rilascia benzopirene), perché traspirano ed evitano l’accumulo di umidità molto dannoso per la struttura della casa;
– utilizzare mattoni in terra cruda o argilla pura cotta;
– utilizzare solai con struttura in legno invece che la gettata in cemento;
– costruire il tetto in modo che sia ventilato per far asciugare l’umidità residua;
– utilizzare parquet in legno massello non trattato o trattato con materiali naturali;
– le piastrelle possono essere talvolta radioattive e non si devono utilizzare collanti che emettono formaldeide;
– il riscaldamento deve essere “ad irraggiamento” (es. a pavimento, a parete, a battiscopa, stufe, etc.), non avvenire cioè per contatto diretto;
– utilizzare i pannelli solari;
– sfruttare il riutilizzo dell’acqua piovana per irrigare l’orto, per lo sciacquone del bagno e per la lavatrice;
– nell’impianto elettrico prevedere solamente le prese elettriche necessarie;
– utilizzare la fitodepurazione con piante e pesci per depurare le acque;
– scegliere materiali reperibili in loco, naturali, non nocivi, riciclabili.