Cosa hanno in comune l’Automobile Club d’Italia e Legambiente? Le due organizzazioni hanno lanciato insieme tredici proposte sulla mobilità in un documento che hanno indirizzato ai comuni.
Il principio è che gli automezzi e l’ambiente possono andare d’amore e d’accordo. Secondo le due organizzazioni, finora i comuni – per cercare di ridurre traffico ed inquinamento – hanno pensato ad una serie di provvedimenti slegati tra loro, che hanno creato solo confusione – se non avversità – tra i cittadini – e non ne avrebbero verificato l’efficacia.
Le misure le conosciamo tutti: blocco dei veicoli Euro 0 e 1, targhe alterne, domeniche a piedi, guerra ai bus più inquinanti, zone a 30 Km/h, sconti sui mezzi pubblici…
Secondo ACI e Legambiente, in questo campo, bisogna arrivare ad un coordinamento nazionale per avere misure efficaci ed armonizzate in tutto il paese.
Perciò sarebbe necessaria una legge quadro che permetta di attuare un piano della mobilità di medio e lungo periodo. Oltre a questo ci vogliono altri provvedimenti, quali investimenti più ingenti sul trasporto pubblico locale, stabilire tariffe per la percorrenza di grandi aree, creare parcheggi di scambio, ampliare il numero e l’estensione delle isole pedonali, delle piste ciclabili, delle vie verdi e delle zone a 30 Km/h.
Un altro aspetto messo in evidenza dalle due organizzazioni è la necessità di avere auto più moderne, perché sono meno inquinanti, in particolare in città. Basta pensare a città come Napoli – dove il 53% delle auto ha più di dieci anni -, Palermo e Bari – 43% -, Roma e Torino – 30% -, Bologna e Milano – 28%.
Per incentivare la migrazione verso auto più moderne e meno inquinanti si dovrebbero prevedere incentivi e aiuti alle famiglie. Poi il bollo auto non dovrebbe più essere calcolato sulla base della potenza, ma piuttosto in base alle emissioni di biossido di carbonio.
Altre proposte classiche sono la promozione del car-sharing, dell’auto in multiproprietà, e del car-pooling, e una formazione per usare responsabilmente l’auto in città.