Il parco eolico situato a largo della piccola città di Egmond aan Zee, nell’Olanda settentrionale, ha generato un nuovo ecosistema sul fondo marino.
Sono i risultati prodotti da uno studio realizzato dall’Istituto di ricerca sulle risorse marittime e gli ecosistemi – l’Imares – sito a Wageningen, l’Istituto Reale Olandese – il Nioz – ed il Bureau Waardenburg – società di consulenza specializzata nell’ecologia e l’ambiente.
Questi tre organismi hanno esaminato l’impatto del parco eolico costruito nel 2006 sulla vita al di sotto e al di sopra del livello del mare.
il parco eolico offshore appartiene a NoordzeeWind, una partnership tra Nuon e Shell. Sono le due azienda che hanno richiesto lo studio.
il parco contiene 36 pale eoliche e occupa 40 chilometri quadrati. in questa zona, nessuna nave ha il diritto di navigare e la pesca è vietata.
Il parco offshore ha stimolato la biodiversità, afferma Han Lindeboom, professore di ecologia marina all’Imares. La parte sottomarina dell’impianto eolico è stata colonizzata, da alghe, anemoni di mari, granchi e cozze. I ricercatori hanno trovato complessivamente 37 specie animali viventi sul fondo del mare.
Riguardo l’impatto del parco eolico sulla vita degli uccelli, sembra limitata:
L’impianto è a una distanza compresa tra i 10 e i 18 chilometri dalla costa, e in quella zona gli uccelli erano relativamente poco numerosi
dice Han Lindeboom.
E continua
Si ignora il numero di uccelli che si fanno uccidere ogni anno dalle pale in movimento. Un dato difficile da valutare, visto che secondo i modelli abbiamo stimato che questo numero si può comprendere in un range tra i 600 e i 1.350 uccelli all’anno.
Per i pesci e i mammiferi marini, invece, il parco eolico rappresenta un rifugio. Ci sono per esempio molti merluzzi:
Visto che la pesca è vietata i pesci possono soggiornarvi ed acquisire dimensioni maggiori che in altri posti
spiega ancora una volta Han Lindeboom.
I ricercatori hanno stabilito anche che c’erano più focene all’interno che all’esterno. A quanto sembra non sono disturbate dal rumore prodotto dalle pale eoliche.
Insomma il parco eolico funziona come un nuovo habitat creato dall’uomo. Così chiude Han Lindeboom:
non mi stupirei di vedere arrivare presto degli astici provenienti dall’Escaut orientale
– si tratta di un braccio di mare vicino.