Ha fatto scalpore la vicenda del maialino insaponato, che rischiava di diventare vittima di un nuovo gioco di piazza, in quel di Calatafimi. La prima edizione di “Acchiappa u porcu e ti ni vai” avrebbe dovuto aver luogo ieri e consisteva nell’insaponare un maialino che poi i partecipanti avrebbero dovuto inseguire e catturare, da portare a casa come premio per la vittoria.
Un gioco che forse sarebbe stato divertente per i cittadini, ma di certo non per il maialino, insaponato e rincorso per la piazza del paese, non ne avrebbe di certo gioito. Le proteste all’ENPA di Marsala sono state tempestive e sono stati presi provvedimenti immediati.
Il sindaco della città si è ritrovato un telegramma da parte dei cittadini indignati ed Enrico Rizzi, coordinatore del Partito Animalista Europeo, non è stato con le mani in mano, tutto stava accadendo a poca distanza da Trapani, città in cui vive. Ed ecco che la manifestazione, nel giro di poche ore, è stata annullata, perché:
poiché nello svolgimento della stessa si può sconfinare in azioni che possono ledere gravemente il rispetto degli animali ed offendere la sensibilità animalista della intera collettività e dell’Amministrazione stessa, sempre impegnata nella difesa dei valori che assicurino la civile convivenza.
Ma questo non è che un piccolo passo per quanto riguarda il maltrattamento degli animali, che spesso e volentieri per tradizione o per ignoranza, vengono ancora utilizzati per giochi biechi e tombolate. Dal terribile gioco dell’oca a corse di maiali, i giochi con i nostri amici lentamente iniziano a trovare strade alternative, che non prevedano il loro maltrattamento e la loro umiliazione. Ma ancra la strada da compiere è lunga, quello del maialino insaponato non è che uno dei tanti tasselli che serviranno a riportare una coscienza agli italiani che si divertono ancora a maltrattare gli animali indifesi per puro divertimento, nel bel mezzo di una sagra. Ma davvero non c’è altro da fare?
Amicochihuahua.com 19 Marzo 2012 il 02:18
Povera!!!
Purtroppo c’è ancora tante gente ignorante.