Italia, aperta la caccia al lupo

La Commissione Agricoltura della Camera ha preso una decisione che desterà molte polemiche in questi giorni, visto che è stato stabilito che abbattere i lupi nei boschi italiani per legittima difesa è assolutamente possibile, se viene fatto perché si eviti che gli animali uccidano il bestiame.

Peccato, però, che non è stata presa in considerazione l’estinzione della specie. Praticamente è stato dato il via alla caccia al lupo e chiunque adesso potrebbe ucciderne uno sostenendo di averlo fatto perché proteggeva il bestiame che puntualmente veniva divorato.

Non è stato tenuto in considerazione nemmeno il fatto che le aggressioni da parte dei lupi non sono poi così frequenti. La decisione, poi, è arrivata in seguito alle ultime dichiarazioni di Claudio Sacchetto, assessore per l’agricoltura in Piemonte, che ha parlato delle stragi di bestiame come di una “problematica oggettiva”, anche se potrebbe non aver influito sulla scelta come si potrebbe pensare.

In ogni caso, le proteste degli animalisti non sono tardate ad arrivare, la protesta coinvolge anche Legambiente, che ha parlato di un “provvedimento inaccettabile“. Stefano Leoni, del WWF Italia, ha voluto diffondere una lettera aperta alla Commissione per esprimere il suo dissenso ed elencando le motivazioni per le quali si ritiene questa decisione sbagliata. Se diventasse una legge vera e propria, sarebbe un vero disastro:

Ancora una volta, ignorando dati scientifici, anni di studi e progetti concreti che dimostrano come la convivenza tra uomo e predatore sia possibile, si usa il lupo come il diavolo cattivo. Ma è veramente colpa del lupo se la pastorizia è in crisi o se l’allevamento non è più redditizio? È colpa del lupo la crisi profonda della montagna?

Il succo è “basta nascondersi dietro al lupo cattivo”, possono essere prese altre precauzioni per tutelare il bestiame, che non devono necessariamente comportare l’uccisione dei lupi e accelerare così l’estinzione della specie, già di per sé a rischio.