Il flusso di persone che si sta riversando in Val di Susa per la protesta pacifica contro i cantieri della Tav è costante. Da stamattina migliaia di persone si stanno radunando nei tre punti di raccolta, dai quali poi partiranno i cortei: Giaglione, Chiomonte ed Exilles. La protesta – fanno sapere i No Tav – è pacifica e nazionale, a dimostrazione che il sentimento di protesta verso un’opera inutile e costosa non è solo l’iniziativa di uno sparuto drappello di facinorosi locali.
Dopo che la tendopoli di Chiomonte (dove è stato aperto il primo cantiere) è stata sgomberata a forza dalla polizia, ora l’idea è quella di stringere in un assedio pacifico, con tanto di famiglie con bambini e palloncini colorati, l’area di Chiomonte, che è ad oggi militarizzata. Ad Exilles prenderanno parte al corteo anche i sindaci di 23 comuni della valle, favorevoli alla manifestazione.
Un segnale che il consenso sbandierato dai leghisti è solo una chimera: non è solo la Valle a protestare, né solo il movimento No Tav. Gli organizzatori delle manifestazioni No Tav, del resto, sono pronti a dare battaglia nel lungo periodo.