L’incubo nucleare non sembra avere fine in Giappone: la NISA, agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ha confermato ieri una fuoriuscita di 15 tonnellate di acqua radioattiva da un deposito di stoccaggio della centrale di Fukushima. L’acqua, che secondo le stime dell’agenzia avrebbe un “basso livello di radioattività”, si è già infiltrata nel sottosuolo, andando a contaminare il terreno e altre falde acquifere.
IL SISTEMA DI DECONTAMINAZIONE DELL’ACQUA
La NISA ha anche reso noto che la Tepco, l’agenzia che si occupa della gestione dell’impianto di Fukushima, ha arginato la perdita e sta ora provvedendo alla decontaminazione dell’acqua restante all’interno della centrale, per prevenire nuovi incidenti. Le operazioni erano già state avviate ieri, ma gli operatori avevano dovuto smettere per via di problemi tecnici che non consentivano la sicurezza delle stesse.
L’incubo, insomma, non sembra avere fine. A chi ancora crede che il nucleare sia un’opzione indispensabile, la lezione giapponese dovrebbe insegnare qualcosa. E, a tal proposito, il silenzio degli organi di informazione italiani su ciò che sta avvenendo ancora in quelle aree disastrate è indicativo di quanto ancora ci siano resistenze e interessi verso una tecnologia che si rivela a scadenze ridotte fallimentare per la vita.
Potete trovare informazioni aggiornate su Fukushima su canali ufficiali come CNN e BBC, o non ufficiali come GEA, ROBOTECH NEWS, ENENEWS.