Anche i cittadini residenti all’estero possono votare per il referendum del 12 e del 13 giugno 2011. Di solito l’opzione di voto viene esercitata per corrispondenza, a meno che non si sia data comunicazione diversa all’ambasciata italiana del Paese in cui ci si trova, e si potrà allora votare in Italia. Per questo referendum, se non si è provveduto a dare avviso all’ambasciata di voler esercitare il proprio voto in Italia entro il 14 aprile 2011, non è più possibile votare entro i confini nazionali.
L’ambasciata provvederà dunque a recapitare una busta al recapito di residenza estera del cittadino residente all’estero, busta che conterrà le quattro schede referendarie, un certificato elettorale, una busta bianca, una busta preaffrancata (Business Reply Envelope) con l’indirizzo del consolato ed un libretto contenente il testo della Legge sulle “Norme sul diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero”.
Cittadini italiani temporaneamente all’estero
Possono esprimere il proprio voto per corrispondenza anche i cittadini italiani temporaneamente all’estero che rientrino nelle seguenti categorie:
* Militari appartenenti a forze di polizia internazionale;
* Dipendenti di amministrazioni pubbliche che per motivi di servizio si trovino all’estero per periodi superiori ai tre mesi (in diritto è esteso anche ai loro familiari e conviventi);
* Professori e ricercatori universitari, con i relativi familiari e conviventi, che si trovino all’estero dal almeno sei mesi.
Che fare se non si è ricevuto il plico entro il 29 maggio 2011
Se non si è ricevuto il plico elettorale entro il 29 maggio 2001, ci si può recare direttamente all’Ufficio Consolare per ritirarlo di persona e verificare la propria posizione elettorale.
Gli scrutini
Le schede devono essere fatte pervenire al Consolato Italiano della propria città estera di residenza entro il 9 giugno 2011 alle ore 16, quando le preferenze dei cittadini residenti all’estero verranno trasmesse all’ufficio centrale della corte di appello di Roma, che provvederà agli scrutini.
Agevolazioni di viaggio per chi rientra in Italia
Per chi dovesse tornare in Italia per esercitare il proprio diritto di voto, sono previste riduzioni del 60% sull’acquisto del biglietto ferroviario e per i traghetti, andata e ritorno. Si ha poi lo sconto del 40% per i viaggi aerei effettuati sul territorio nazionale, per un valore massimo di 40 euro.