San Marino, cani avvelenati all’Esposizione Internazionale Canina

di Redazione 82 views0

Sarebbe un liquido la sostanza velenosa che ha avvelenato tre cani, uccidendone due, iscritti alla 29/a Esposizione Internazionale Canina organizzata nel weekend a San Marino dal Kennell Club. I volontari dell’Apas, associazione animalista sammarinese, hanno raccolto la testimonianza di un tedesco che ha raccontato di aver raccolto da terra i vetri di una bottiglia rotta e di averla gettata in un cassonetto; il suo cane si sarebbe sentito male subito dopo aver annusato la mano con la quale quale il padrone aveva toccato i resti della bottiglia.
Siamo andati a recuperare i cocci della bottiglia – spiega Emanuela Stolfi, presidente dell’Apas – per consegnarla alla gendarmeria per le analisi“.

Le vittime degli avvelenamenti
L’animale, razza Cao de Agua, si è salvato, mentre un terrier e un dalmata sono morti avvelenati dalla sostanza liquida, che pare sia stata sparsa sul terreno nei pressi della competizione internazionale, dove ieri mattina è scoppiato il caos tra i padroni dei 1.713 esemplari portati a San Marino per la mostra. Dopo aver bonificato l’area, gendarmeria, guardie ecologiche e volontari Apas (che ha organizzato per stasera una fiaccolata di protesta contro le stragi di cani) hanno rinvenuto un solo boccone, un’esca fatta di carne e con strana sostanza all’ interno. Ma oggi si pensa che le polpette siano solo un modo per attirare gli animali, in questo caso addestrati a non mangiare in strada, in aree prima cosparse con liquido velenoso.

Il serial killer dei bocconi avvelenati
E’ una mente criminale che ha pensato a come non farsi rintracciare – commenta un’altra volontaria Apas, Fulvia Costa – Questo spiega perché sostanze velenose vengono rinvenute nello stomaco dei cani morti, mentre nelle esche finora ritrovate no“. All’Apas hanno anche in mente un possibile sospetto: forti i dubbi su un sammarinese, che secondo gli animalisti potrebbe essere il ‘serial killer dei bocconi avvelenati’.

L’avvelenamento dei cani
Il killer, che agisce da mesi a San Marino, attirerebbe le vittime con polpette di carne e/o grasso di prosciutto, in aree prima cosparse di veleno liquido, probabilmente un diserbante potente non più in commercio in Italia, ma acquistabile nei paesi dell’Est. I cani si avvelenerebbero così semplicemente leccando o annusando terreno o vegetazione.
Qualche certezza in più si avrà dalle analisi dell’unico boccone trovato nell’area vicina alla mostra: domani sarà inviato allo zooprofilattico di Brescia, insieme ai succhi gastrici prelevati da uno degli esemplari morti. Già ieri il Governo di San Marino, attraverso il segretario al Turismo Fabio Berardi, ha fatto sapere di volersi costituire parte civile in un eventuale processo a carico del ‘serial killer’ dei bocconi. E l’Apas ha già raccolto mille firme per chiedere che la magistratura apra un fascicolo di indagine.

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