Il Parco del Gran Paradiso ha un nuovo nato tra gli animali selvatici, tra gli uccelli. E’ un maschietto, si chiama Siel («cielo» nel dialetto valdostano), vive a Valsavarenche dove è appena uscito dal suo guscio. E’ un gipeto e questo fa della sua nascita un grande evento naturalistico. Dall’ultima schiusa delle uova di questi uccelli sono passati almeno 98 anni. Questo rapace fu per anni abbastanza diffuso nelle Alpi, almeno fino ai primi del 900, quando la sua presenza cominciò a diminuire. La causa? L’uomo e i suoi abbattimenti. L’ultimo esemplare di questo rapace fu ucciso nel 1913, nella Val di Rhêmes; da allora il gipeto sparì.
La schiusa di un uovo di questi avvoltoi
«E’ un evento eccezionale», dice con entusiasmo Luigino Jocollé, ispettore del Servizio di sorveglianza del Parco. «Dopo l’estinzione degli inizi del 900 è stato reintrodotto negli Anni Ottanta, ma fino a oggi sulle Alpi Occidentali non era mai avvenuta la schiusa di un uovo di questi avvoltoi, tra i più grandi in Europa».
Non ci siamo mai avvicinati
Alla cova delle uova di questo uccello non hanno partecipato solo i due genitori di Siel, ma tutti i guardaparco della Valsavarenche, che si sono dati il cambio e hanno costantemente monitorato l’area, da gennaio in avanti. «Non ci siamo mai avvicinati – precisa Jocollé – per non agitare e spaventare i genitori, in questa fase molto sensibili. Abbiamo sempre osservato il nido a distanza, almeno due chilometri, grazie ai binocoli».
La principale minaccia per i gipeti rimane l’uomo
Le guardie non rivelano altri particolari sulla posizione del nido per tutelare la famiglia di rapaci dall’assalto di curiosi, anche se il luogo è inaccessibile all’uomo. «Ancora oggi la principale minaccia per i gipeti rimane l’uomo. E’ per questo che preferiamo non aggiungere dettagli, anche se in realtà in questo momento il pericolo più grosso è costituito dagli elicotteri».
La cova è durata circa 60 giorni, con la femmina che ha passato la maggior parte della giornata a prendersi cura delle uova, è il maschio che, di tanto in tanto, le dava il cambio. Le vette e l’alta montagna sono l’habitat del gipeto e sin dagli anni 80, questo uccello, ha vissuto bene il suo reinserimento. Ma ci sono voluti trent’anni per l’acclimatazione completa, che ha portato alla nascita di Siel.
Fonte: LaZampa