A causa del riscaldamento globale, il livello dei mari e degli oceani potrebbe alzarsi più di quanto sia stato finora calcolato: fino a 160 centimetri entro la fine del secolo. La nuova stima è riportata dal documento “Snow, water, ice and permafrost in the arctic (Swipa)”, realizzato dall’AMAP (Arctic Monitoring and Assessment Programme, un’organizzazione istituita nel 1991 dagli 8 Paesi del Consiglio Artico: Stati Uniti, Canada, Russia, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda). “Il livello del mare in tutto il pianeta salirà entro il 2100 di 90-160 centimetri rispetto ai livelli del 1990“, afferma il rapporto, secondo cui l’entità del fenomeno è stata sottovalutata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite.
Riscaldamento globale e cambiamenti climatici
L’IPCC, infatti, aveva stimato la crescita del livello dei mari, causata dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici, entro il 20100 fra 31 e 110 cm nel 1990, fra 13 e 94 cm nel 1995, fra 9 e 88 cm nel 2001 e fra 18 e 59 cm nell’ultima valutazione, effettuata nel 2007. La nuova previsione, più allarmante, è dovuta ai segnali di un’accelerazione del riscaldamento globale, riscontrati dall’AMAP a partire dalle analisi dei ghiacci della Groenlandia.
Lo scioglimento dei ghiacci
Lo scioglimento dei ghiacci nelle zone polari è infatti responsabile in buona parte (fino al 40%) dell’innalzamento dei mari, mentre il resto è dovuto al fatto che il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici fanno aumentare la temperatura e la maggiore temperatura fa aumentare il volume dell’acqua. Entrambi i fenomeni sono causati dal riscaldamento globale, che nell’Artide procede a un ritmo doppio rispetto al resto del mondo.
I più caldi mai registrati
“Gli ultimi 6 anni, fino al 2010, sono stati i più caldi mai registrati nella storia delle terre artiche“, afferma il rapporto. Le conseguenze sarebbero catastrofiche: interi arcipelaghi, come le Maldive, verrebbero di fatto cancellati dalle carte geografiche; sarebbero sommerse le coste della Florida ma anche quelle densamente popolate del Bangladesh; diventerebbe più difficile proteggere le coste dagli tsunami; sarebbero a rischio grandi metropoli come Londra e New York, Buenos Aires e Shanghai – per non parlare di Venezia.
La causa umana del riscaldamento globale
Ormai la causa umana del riscaldamento globale è riconosciuta dalla quasi totalità degli scienziati. Il livello del mare è rimasto sostanzialmente immutato per millenni, fino all’Ottocento. Nel corso del Ventesimo secolo è salito di 17 centimetri, e dal 1993 si sta sollevando in media di 3 millimetri all’anno. Se tutto il ghiaccio della Groenlandia fondesse, il livello dei mari si alzerebbe in tutto il mondo di 7 metri. Se poi si sciogliesse l’Antartide, si avrebbe un innalzamento inimmaginabile di 57 metri. “Questo studio ci ricorda quanto sia incalzante la necessità di affrontare i cambiamenti climatici, anche se questa urgenza non è evidente all’opinione pubblica né risulta evidente dai negoziati internazionali“, ha commentato Connie Hedegaard, commissario europeo per il clima.
Fonte: La Stampa
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