Per il 2011 e’ prevista una crescita record dell’eolico nel mondo tranne che in Italia. Taglio dei certificati verdi e incertezza normativa mettono a rischio la crescita attesa dell’intero settore. A rilevarlo l’Associazione nazionale energia del vento (Anev) che ha analizzato i dati del Rapporto 2011 della World wind energy association (Wwea), nel quale vengono messi in evidenza i risultati dell’anno appena concluso e le previsioni per l’anno 2011.
Dal Rapporto emerge che – riferisce l’Anev – la bassa crescita dell’eolico nel 2010 nel mondo, dovrebbe trasformarsi in robusta crescita nel 2011 grazie alle politiche di sviluppo che i grandi Paesi mondiali hanno intrapreso nel 2010 e che vedranno dare i frutti nei prossimi anni.
La Cina in testa allo sviluppo dell’eolico
In particolare, significativo e’ il dato della Cina che e’ gia’ diventato il primo Paese al mondo nell’eolico a fine 2010 (44.733 MW contro i 25.800 del 2009) e che si appresta a consolidare il risultato nel 2011. Gli Stati Uniti d’America proseguono la crescita rilevante confermando il posto d’onore (40.180 MW nel 2010 contro i 35.160 circa del 2009), seguiti da Germania (27.215 MW nel 2010 contro i 25.780 del 2009) e Spagna (20.680 MW nel 2010 contro i 19.150 del 2009). Quindi l’India (13.065 MW nel 2010 contro gli 11.807 del 2009). Sesto posto per l’Italia che, nel 2010, secondo l’Anev, ”ha subito il primo vero stop da molti anni nella crescita di potenza installata” (5.797 MW del 2010 contro i 4.850 del 2009) e che ”rischia seriamente di essere scavalcata gia’ nel 2011 sia dalla Francia sia dal Regno Unito”. Per la Francia 7/o posto nella top ten con 5.660 MW nel 2010 (erano 4.574 nel 2009) mentre per l’ Inghilterra 8/o posto con 5.203 MW nel 2010 (erano 4.092 nel 2009).
L’immobilità dell’Italia
Il dato preoccupante per l’Italia, secondo l’Anev, e’ che i dati delle installazioni del primo trimestre 2011 sono bassissimi, e quelle del secondo trimestre non saranno migliori, con cio’ certamente il 2011 sara’, a differenza di quanto avviene nel mondo, ”un anno molto brutto per lo sviluppo dell’ eolico in Italia”.
Molto significativo e’, inoltre, il dato relativo alle capacita’ installate pro capite e per KM2 in cui l’Italia scende rispettivamente al 15/o e al 9/o posto nella classifica mondiale a riprova del ritardo sia in termini assoluti che relativi dell’eolico nel nostro Paese.
Per un rilancio dell’eolico in Italia
L’Anev segnala ancora una volta la necessita’ di rilanciare l’ eolico, tecnologia matura, economica e affidabile, con la rapida emanazione dei Decreti Ministeriali attesi in applicazione del D. Lgs. 28/2011, al fine di consentire agli operatori eolici di contribuire al raggiungimento efficiente degli obiettivi al 2020.