E’ stata presentata al Convegno dell’Associazione Europea sui Mammiferi Acquatici la ricerca dell’Accademia del Leviatano sugli Zifi nel Tirreno Centrale.
Lo zifio è un animale marino conosciuto anche come balena dal becco d’oca, a causa della forma della testa, simile al becco di un’oca. Infatti, gli avvistamenti di questo cetaceo furono interpretati, durante il Medioevo, come quelli di un mostro dal corpo di pesce e dalla testa di gufo. Questo animale marino venne descritto per la prima volta da Georges Cuvier nel 1823 a partire da un cranio ritrovato in Francia nel 1804.
Molto raro da avvistare
Lungo la tratta Civitavecchia – Golfo Aranci, tra le varie specie avvistate, infatti, è stata registrata anche la presenza dello zifio, un cetaceo molto raro da avvistare che trascorre lunghi periodi in immersione. I primi avvistamenti di Zifi nel Tirreno centrale risalgono al 1990.
Le ricercatrici ci spiegano che durante la campagna di monitoraggio 2007-2011 il numero di avvistamenti di questi animali marini è aumentato (indice di abbondanza 0,05 avvistamenti/h). Nel 76% dei casi questi cetacei sono stati visti da soli o in coppia, ma anche gruppi di 5 individui sono stati osservati nel 2009.
Tre importanti aree di presenza
Lo studio di lungo termine ha evidenziato come distribuzione degli avvistamenti risulti generalmente associata ad elevate profondità e lungo il transetto sono state identificate tre importanti aree di presenza ripetuta negli anni, in corrispondenza di ridges o forti pendenze del fondale.
La ricerca, all’interno del network ISPRA, viene realizzata imbarcandosi a Civitavecchia sui i traghetti della Corsica-Sardinia Ferries e con la collaborazione della Fondazione CARICIV.
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