Lo zifio, Ziphius cavirostris, è il più largamente diffuso tra tutti gli zifidi. Questo animale marino è l’unico membro del genere Ziphius. Un altro nome comune utilizzato per indicare questa specie di cetaceo è balena dal becco d’oca, a causa della forma della testa, simile al becco di un’oca. Infatti, gli avvistamenti di questo animale marino furono interpretati, durante il Medioevo, come quelli di un mostro dal corpo di pesce e dalla testa di gufo. Questo animale marino venne descritto per la prima volta da Georges Cuvier nel 1823 a partire da un cranio ritrovato in Francia nel 1804.
Ha un rostro breve
Questo cetaceo ha un rostro breve rispetto alle altre specie della sua famiglia, sormontato da un melone di forma leggermente bulbosa. Il melone è di colore bianco o crema e questa striscia bianca prosegue fino alla pinna dorsale, situata a circa due terzi della lunghezza del dorso. Il colore del resto del corpo di questo cetaceo varia da individuo a individuo: alcuni sono grigio scuri, altri bruno-rossastri. Generalmente gli esemplari di questa specie di cetacei presentano cicatrici e macchie bianche causate dagli squali cookie-cutter.
In mare è dificile da distinguere
La pinna dorsale varia nella forma da triangolare a estremamente falcata. La pinna caudale di questo animale marino è circa un quarto della lunghezza del corpo. Questo cetaceo raggiunge i sette metri di lunghezza e il peso di 2-3 tonnellate. Vive circa quarant’anni.
In mare lo zifio è difficile da distinguere da molte specie di mesoplodonti.
Distribuzione nota soprattutto dagli spiaggiamenti
La distribuzione dello zifio è nota soprattutto dagli spiaggiamenti. È largamente diffuso negli Atlantico, Pacifico e Indiano. Esemplari sono stati trovati a nord fino alle Isole Shetland e a sud fino alla Terra del Fuoco. Sia nelle acque fredde che in quelle tropicali, questo animale marino preferisce vivere in acque profonde, lontano dalla costa. Studi su questa specie sono stati effettuati nella Baia di Biscaglia, nonostante in quel luogo gli avvistamenti non siano frequenti. A causa della difficoltà di individuare la specie, la popolazione globale è sconosciuta.
Uccisi dalle reti da pesca
In passato i pescatori giapponesi uccidevano ogni tanto qualche zifio. Così come molte altre specie di cetacei, si ritiene che ogni anno molti esemplari rimangano uccisi dalle reti da pesca. Lo zifio potrebbe inoltre essere molto sensibile al rumore. Infatti, la maggior incidenza degli spiaggiamenti è stata registrata in mari rumorosi, come il Mediterraneo.