Lungo la costa facente parte dell’area protetta, dalle falde calcaree del Promontorio e per 25 Km verso nord, fino a Capo Portiere, si sviluppa la Duna Litoranea del Parco Nazionale del Circeo, con la sua caratteristica forma a mezzaluna. La Duna costiera del Parco è uno ambiente unico, con la sua biodiversità unica, in Italia e per questo è tutelato dall’Unione Europea. La spiaggia è formata da sabbie sottili e alle sue spalle si innalza il cordone delle dune, che raggiunge altezze anche di 27 metri.
La porzione di duna che si affaccia direttamente sul mare è detta battigia, questa parte dell’area protetta del Parco Nazionale del Circeo è battuta dalle onde sino al raggiungimento di uno scalino che viene chiamato berna di tempesta.
La porzione di duna che non viene di solito raggiunta dalle onde è chiamata avanduna, anch’essa è fortemente esposta alla forza del vento carico di saldine.
Le alte temperature, le lunghe siccità, il terreno poco fertile e i forti venti rendono difficile la sopravvivenza delle specie vegetali, che hanno dovuto sviluppare adattamenti particolari, venendo a costituire un’oasi di biodiversità unica.
Piante alofile
Nell’avanduna si sviluppano prevalentemente piante alofile tra cui: la gramigna delle spiagge, la camomilla marina, l’eringio marino, l’erba medica marina, il bellissimo giglio di mare selvatico e l’ammofila. Queste piante colonizzatrici, si insediano sull’estremità della duna più mobile ed esposta al vento. Grazie alle robuste e lunghe radici che le ancorano al terreno, queste piante attenuano la forza del vento di libeccio, fissano il suolo, contrastando il fenomeno dell’erosione e consentono l’impianto graduale della macchia mediterranea.
Il ginepro coccolone
La porzione di duna protetta dai venti marini è chiamata retroduna, qui si sviluppa una rigogliosa macchia mediterranea che, scendendo verso i laghi, lascia il posto a una foresta di sclerofille con la sua particolare biodiversità. Il primo arbusto che troviamo è il ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus macrocarpa), dai giganteschi cespugli modellati dal vento che intrappolano la sabbia. A questo si associano man mano che procediamo verso l’interno, il lentisco, il mirto, l’alaterno, l’erica multiflora e piante lianose come la clematide (Clematis vitalba) e la pungente Smilax aspera detta straccia brache. La macchia dell’area protetta del Parco Nazionale del Circeo raggiunge il suo massimo sviluppo sul versante della duna che si affaccia sui laghi, dove troviamo il leccio, il ginepro fenicio, il caprifoglio, il corbezzolo.
La lucertola campestre
La mattina presto sulla spiaggia del Parco Nazionale del Circeo si possono trovare miriadi di tracce e orme che rivelano la presenza dei veri abitanti della duna, che preferiscono starsene in disparte di giorno quando la duna è affollata di gente, specialmente nel periodo estivo,ed uscire la notte in cerca di qualcosa da mangiare. Oltre ai gabbiani, la duna è abitata dalla lucertola campestre e da diversi coleotteri, come la pimelia, lo scarabeo stercorario e la cicindela.
Il rospo smeraldino
Sul versante dei laghi dell’area protetta del Parco Nazionale del Circeo troviamo il rospo smeraldino, e tra i rettili, la testuggine comune, il ramarro, la lucertola muraiola e la lucetola campestre, il biacco e la temuta vipera comune.
Tra i Mammiferi troviamo numerosi conigli selvatici e la loro accerrima nemica, la volpe. Nelle aree più boscate possiamo incontrare anche gli aculei dell’Istrice e le impronte del Tasso.
Per quanto riguarda l’avifauna, la duna è particolarmente importante per la riproduzione del Fratino (Charadrius alexandrinus) e del Corriere piccolo (Charadrius dubius).
Per maggiori informazioni visitate il sito web del Parco Nazionale del Circeo.