Una bolletta piu’ leggera, la certezza di aiutare l’ambiente. Sono questi, essenzialmente, i vantaggi ottenuti isolando gli edifici attraverso l’impiego della lana di vetro considerando che il fabbisogno energetico medio di un edificio nostrano e’ di 200 chilowattora (Kwh) per metro quadrato all’anno, contro i 130 della Germania e i 60 della Svezia, e che il 28% delle emissioni italiane di CO2 deriva proprio dagli edifici. Della lana di vetro, realizzata con l’80% di vetro riciclato, e della possibilita’ di offrire una risposta alla riduzione della ‘fame’ energetica degli edifici se ne e’ parlato nel corso del convegno ”Valutazione scientifiche sulle lane di vetro alla luce dell’evoluzione normativa”, organizzato dalle universita’ di Urbino e di Torino a Roma.
Il risparmio dell’edilizia sostenibile
Avendo un’edilizia sostenibile l’Europa potrebbe far risparmiare 270 miliardi di euro l’anno, oggi spesi per l’inefficienza energetica delle case (per di piu’ agli edifici europei possono essere attribuite 842 milioni di tonnellate di emissioni di CO2). Del resto il 40% del consumo totale di energia in Europa proviene dai suoi 160 milioni di edifici (piu’ dei trasporti con il 33% e dell’industria con il 26%).
La dispersione energetica
La dispersione energetica in Italia si amplifica dal momento che ”circa il 70% delle case” risale a prima della prima legge sull’isolamento termico del 1976. Impiegando tecniche di coibentazione e’ pero’ possibile risparmiare tra il 70 e il 90% dell’energia richiesta da un edificio e 3,3 milioni di barili di petrolio al giorno. E la lana di vetro viene ritenuta ”un ottimo isolante” particolarmente adatta ”al clima mediterraneo”, senza contare che la quantita’ di energia necessaria a produrla e’ tre volte inferiore rispetto ad altri materiali. Gaetano Cecchetti dell’universita’ di Urbino e Pier Giorgio Piolatto dell’universita’ di Torino, infine, rassicurano in quanto agli effetti sulla salute umana.