Il basilico, Ocymum basilicum L. , è una pianta erbacea annuale usata in erboristeria e in cucina, appartenete alla famiglia delle Labiatae ora Lamiaceae. Esistono circa 150 varietà di basilico, con aroma di anice, a foglie di lattuga, a foglie di ortica.
Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina si trova in entrambi gli emisferi, ha origini africane e indiane e si è acclimatato in Europa da secoli. Gli antichi egizi e i greci utilizzavano il basilico per le offerte sacrificali, ritenendolo di buon auspicio per l’aldilà.
Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina viene citata da Plinio il Vecchio, che attribuisce al basilico la capacità di generare stati di torpore e pazzia.
Una pianta sacra
I Galli coltivavano il basilico a luglio/agosto finché in fiore. La pianta di basilico era considerata sacra e chi la raccoglieva doveva sottoporsi a dei rituali di purificazione: lavarsi la mano con cui si doveva raccogliere questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina nell’acqua di tre sorgenti diverse, vestirsi con abiti puliti, e non utilizzare attrezzi in metallo per tagliare i fusti. Il basilico era considerato una pianta sacra in quanto lo si riteneva capace di guarire le ferite, come quelle di archibugio; era quindi un ingrediente, insieme ad altre 16 erbe, dell’acqua vulneraria, usata un tempo per applicazioni esterne.
Una pianta venerata
Elisabetta da Messina, eroina del Decamerone di Boccaccio, seppellì la testa del suo amante in un vaso di basilico annaffiandolo con le sue lacrime. Nelle miniature dei manoscritti del Medioevo, con l’avvento del predominio del cristianesimo e dell’ignoranza che portava con sé, questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina è il simbolo dell’odio e di Satana. Il folklore ebraico indica che il basilico dia forza durante il digiuno. Una leggenda africana sostiene che il basilico protegge contro gli scorpioni.
Il basilico sacro (Ocimum tenuiflorum) è una pianta venerata in molte tradizioni della religione hindu.